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“Ho un cancro al colon e non me lo spiego. Faccio fitness e mangio sano, no agli sgarri. Poi il chirurgo mi ha detto il perché”: la storia di Danni Duncan

La sua vita si è letteralmente capovolta, dopo alcuni accertamenti clinici

di F. Q.
“Ho un cancro al colon e non me lo spiego. Faccio fitness e mangio sano, no agli sgarri. Poi il chirurgo mi ha detto il perché”: la storia di Danni Duncan

Danni Duncan ha 39 anni ed è una fitness coach, molto attiva anche su Instagram dove condivide il suo stile di vita assolutamente sano e dedito all’esercizio fisico. La sua vita si è letteralmente capovolta, quando dopo alcuni accertamenti clinici è emerso che aveva un cancro al colon. Una batosta per Danni e la sua famiglia. “Com’è possibile? Sono la persona più sana che conosca”, sono state le prime parole disperare della donna.

Poi con un lungo post su Instagram la donna ha spiegato cosa è accaduto. “Il mio tumore al colon non è genetico: – ha scritto- non ho fattori di rischio genetici e non ci sono casi di cancro nella mia famiglia. Inoltre, negli ultimi 10 anni ho intrapreso un percorso di salute molto più completo. Negli ultimi 4 anni ho mangiato l’80-90% di cibi integrali, a casa usiamo prodotti non tossici, non bevo molto alcol, faccio esercizio fisico ogni giorno e seguo una dieta ricca di fibre”.

La domanda le sorge spontanea: “Allora, come ho fatto ad avere il tumore al colon a 39 anni?”. A provare a darle una spiegazione scientifica ci ha pensato il suo chirurgo: “Mi ha detto che questa ‘mutazione’ si è acquisita nel corso della vita, molto probabilmente a causa di sostanze chimiche assunte, durante l’infanzia, inclusi cibo/prodotti per la pulizia e tanto altro“.

E ancora: “È davvero spaventoso. Parlo di cibi ultra-processati, orsacchiotti minuscoli, Pop-Tarts, Coco Pops, Weetbix, Shapes, patatine, biscotti, McDonald’s. Oltre a prodotti per la pulizia tossici, spray anti-mosche, creme solari”.

Danni però non si recrimina nulla: “Erano gli Anni 90. La comodità era una cosa importante: i genitori erano impegnati (e lo sono ancora) e finché avevamo la nostra carne, le verdure e un po’ di frutta… Andava bene. Eravamo bambini attivi. Non sapevamo cosa stesse succedendo in realtà, Quindi se vi metto a disagio da qui, in realtà non mi dispiace, perché potrei salvare la vostra vita e quella dei vostri figli”.

L’appello accorato: “Smettete di dare ai vostri figli cibi ultra-processati!!! smettetela con questa mentalità: se li nutrono va bene, non va bene! Avete una responsabilità: nutrire quei bambini, dare loro le migliori opportunità di prosperare a lungo termine. Iniziate da voi. So che può essere difficile, ma iniziate da qualche parte a piccoli passi”.

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