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“L’addio a X Factor? Ho chiuso un cerchio. La musica italiana è un obbrobrio, roba da supermercato”: parla Manuel Agnelli

Il cantautore sembra confermare che a settembre non sarà più al tavolo dei giudici del programma musicale di Sky, come si vocifera già da qualche giorno

di Emanuele Corbo
“L’addio a X Factor? Ho chiuso un cerchio. La musica italiana è un obbrobrio, roba da supermercato”: parla Manuel Agnelli

“Ho chiuso un cerchio in questo periodo della mia vita”. Manuel Agnelli non menziona esplicitamente “X Factor”, ma risponde così quando gli viene chiesta conferma del suo addio al talent show di Sky. A margine della presentazione di “Lazarus”, opera rock di David Bowie e Enda Walsh in programma dal 5 al 15 giugno al Teatro Argentina di Roma e che lo vede nei panni del protagonista, il leader degli Afterhours fa intendere che a settembre non lo ritroveremo al banco dei giurati insieme ad Achille Lauro, Paola Iezzi e Jake La Furia malgrado nell’ultima edizione sia riuscito a portare alla vittoria la concorrente Mimì. Nei giorni scorsi è circolata la voce secondo cui il cantautore avrebbe rifiutato di tornare nel cast della trasmissione per presunti dissidi con Lauro. Al suo posto il pubblico troverà Francesco Gabbani: l’annuncio ufficiale è arrivato in mattinata con un post sui canali socila del talent show.

Libertà artistica – Manuel Agnelli rivendica il proprio modo libero di fare arte: “Faccio teatro e faccio televisione quando voglio e come voglio” ha spiegato, come riporta Il Messaggero. “Ogni tanto metto la testolina anche nel cinema. Ho vinto un David di Donatello e un Nastro d’Argento. E poi faccio musica. Ma non dipendo da nessuno di questi ambienti. È questa la mia grande libertà”.

La musica italiana vista da Manuel Agnelli – E a proposito di musica si lascia andare a una riflessione sul punto al quale è arrivata la canzone italiana: “La disgrazia nella quale è caduta la musica italiana negli ultimi vent’anni è per me un grande vantaggio. Il fatto che sui media passino musica creata da una sorta di catena di montaggio fatta dagli stessi autori e dagli stessi produttori, roba da supermercato vero, mi toglie la spinta alla realizzazione, che non è solo quella economica, di fare successo, di vendere dischi, di fare numeri”. Per Agnelli non devono essere i numeri a fare la differenza nella musica: “Oggi come oggi è molto più gratificante pensare a una creatività slegata dai numeri, perché i numeri hanno dominato in lungo e in largo il mondo della musica, costituendo forse l’unico modo oggettivo per giudicare le cose. È un obbrobrio, una mistificazione di quello che dovrebbe essere la musica”.

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