Musica

Vasco Rossi sfida la morte per celebrare la luce della vita: show duro e solenne perché “in un’epoca violenta attenta al profitto, l’essere umano non è considerato”

Il rocker tira dritto per la sua strada e in un'epoca di oscurantismo porta il suo contributo per infondere ottimismo, rimanendo però sempre ancorati alla (dura) realtà

di Andrea Conti
“Celebriamo questa vita, poco considerata” - 2/4

“Celebriamo questa vita, poco considerata” - 2/4

“Ci sono democrazie vacillanti, farabatti e imperatori, stiamo avvertendo un periodo molto scuro – ha detto il rocker poco prima del suo show – e il mio è il concerto di luce. Io porto gioia, sono felice di far parte di questo mondo della musica e portare gioia e di farlo con il mio popolo, che è il popolo del rock, il popolo straordinario formato da quattro generazioni addirittura, ci sono bambini e gli anziani anche se non si può dire questa parola, ma direi che ci sono i figli, i nipoti tutti. Le canzoni sono inni alla vita, le mie canzoni raccontano la vita. La celebriamo e la festeggiamo, perché appunto in questo periodo che sembra così poco considerata, ma anzi, sembra che la cosa più importante siano solo il profitto, il potere, la violenza… La vita umana, non è più considerata, io voglio poter dire ‘no, la vita umana per noi è importante e la festeggiamo, la onoriamo’. Non è un caso che io abbia iniziato lo show con ‘Vita Spericolata’ che ha 43 anni. Dicevo ‘voglio una vita spericolata’, dopo oltre 40 anni dico ‘Sono una vita spericolata‘. È incredibile il passaggio. Sembra uno scherzo. È stata fraintesa perché è stata sotto attacco dei benestanti mortali che hanno voluta leggerla come se fosse una ricerca di autodistruzione. Invece era solo prendersi dei rischi perché si vuole vivere intensamente la vita”.

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