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“Alex Britti spiato in casa: l’ex compagna usava il baby monitor per controllarlo, voleva le prove per togliergli il figlio”: Nicole Pravadelli a processo

L'ex compagna del cantautore, difesa dall'avvocato Luisa De Martino, avrebbe installato e attivato da remoto una telecamera nella casa romana di Britti nel maggio 2022

di F. Q.
“Alex Britti spiato in casa: l’ex compagna usava il baby monitor per controllarlo, voleva le prove per togliergli il figlio”: Nicole Pravadelli a processo

Un apparecchio nato per vegliare sulla serenità dei neonati, trasformato in uno strumento per carpire i segreti della vita privata dell’ex compagno. È l’accusa, grave, che ha portato a processo Nicole Pravadelli, 34 anni, ex compagna del noto cantautore Alex Britti, 56 anni. La donna, secondo la Procura di Roma, avrebbe utilizzato un baby monitor per spiare Britti nella sua abitazione, registrando immagini e suoni della sua quotidianità, il tutto con l’obiettivo di raccogliere prove da utilizzare nella causa civile per l’affidamento esclusivo del loro figlio di otto anni.

I fatti, come riportati oggi dall’edizione romana del Corriere della Sera, risalgono al maggio 2022. La Pravadelli, secondo l’accusa, avrebbe approfittato di un momento in cui si trovava nella casa romana di Britti (per prendere il figlio che avrebbe poi portato con sé a Milano, dove lei ha i suoi interessi) per riposizionare l’obiettivo della telecamera del baby monitor, solitamente puntata sulla culla del bambino, verso il corridoio dell’abitazione.

Nelle settimane successive, trovandosi a Milano, la donna avrebbe attivato da remoto il dispositivo, che grazie al collegamento internet permetteva di visualizzare e registrare immagini e suoni. Ciò che la telecamera avrebbe catturato, come descritto negli atti, sarebbero state “scene di vita quotidiana”: “Risate, qualche frase maliziosa, altre romantiche, anche un accenno di litigio” tra il cantautore e un’altra donna presente in casa. Una sorta di “Truman Show” domestico, carpito all’insaputa del protagonista.

Il piano della Pravadelli, difesa dall’avvocato Luisa De Martino, era chiaro: utilizzare questo materiale audio e video nel processo civile per dimostrare che Britti aveva una nuova relazione e convincere così il giudice ad affidarle in via esclusiva il figlio, nato nel 2017 dalla loro relazione, interrottasi nel 2019. Ma una volta che il materiale è stato depositato agli atti della causa civile, il giudice preposto ha immediatamente notato l’origine sospetta delle registrazioni e ha segnalato tutto alla Procura della Repubblica. È così che è partita l’inchiesta penale. La pm Caterina Sgrò ha ritenuto che la condotta della Pravadelli integrasse il reato di interferenza illecita nella vita privata (articolo 615 bis del codice penale), ottenendo il suo rinvio a giudizio. Ora la 34enne siede davanti al giudice monocratico Salvatore Iulia.

La storia d’amore tra Alex Britti e Nicole Pravadelli aveva avuto il suo culmine con la nascita del figlio nel 2017. Due anni dopo, nel 2019, la coppia aveva deciso di separarsi. Le diverse esigenze di vita (lei con interessi a Milano, lui residente a Roma) avevano complicato la gestione del bambino, che viveva tra le due città, portando i due ex compagni a rivolgersi al tribunale per definire l’affidamento. È in questo contesto che si sarebbe inserito il presunto piano di spionaggio. Alex Britti si è costituito parte civile nel processo penale, assistito dagli avvocati Alessia Casinelli e Gianluca Tognozzi.

Riceviamo e pubblichiamo da parte dell’avvocato Luisa De Martino per conto della signora Nicole Pravadelli:
In riferimento all’articolo pubblicato in data 31.05.2025 sulla pagina online de Il Fatto Quotidiano, dal titolo “Alex Britti spiato in casa l’ex compagna usava il baby monitor per controllarlo, voleva le prove per togliergli il figlio: Nicole Pravadelli a processo”, la sottoscritta, per conto della sig.ra Nicole Pravadelli, precisa quanto segue: La sig.ra Pravadelli ha sempre agito a tutela dell’interesse superiore del figlio minore nell’adempimento di un dovere e obbligo genitoriale. L’istanza a cui era allegato il video in questione era finalizzata a chiedere solo un’anticipazione dell’udienza presidenziale nel procedimento civile di affido e mantenimento del minore, nonché la trattazione in presenza di tale udienza. Si precisa che le immagini, oggetto del video, sono state riprese nella casa familiare, in cui ancora convivevano entrambi i genitori, nelle more del provvedimento anche di assegnazione dell’immobile. La sig.ra Pravadelli non ha mai richiesto l’affido esclusivo del figlio, né ha mai chiesto di allontanarlo dal padre; ha sempre sostenuto la necessità di un affido condiviso. Per quanto riguarda il procedimento penale, attualmente in corso, che trae origine solo da una denuncia-querela sporta dal sig. Britti nei confronti della sig.ra Pravadelli, vige il principio di non colpevolezza, ai sensi dell’articolo 27 della Costituzione, e la sig.ra Pravadelli sta esercitando il proprio diritto di difesa al fine di provare la sua non responsabilità. Consapevole dell’impegno della redazione nell’offrire informazioni accurate e obiettive (prive di frasi che possano ledere la dignità di qualsiasi soggetto coinvolto) alla propria audience, confido che la richiesta di rettifica venga considerata e operata nei termini di legge.

Articolo aggiornato il 10/6/2025 alle ore 17.00

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