Il mondo FQ

Bologna, la Cassazione conferma condanne per spaccio: tra loro alcuni inquilini della “citofonata” di Salvini

La Suprema Corte si è pronunciata su 14 imputati, confermando l’accusa di associazione dedita al narcotraffico per tutti quelli a cui era contestata, tranne che per uno
Bologna, la Cassazione conferma condanne per spaccio: tra loro alcuni inquilini della “citofonata” di Salvini
Icona dei commenti Commenti

Sono state confermate dalla Cassazione gran parte delle sentenze di condanna per i componenti di un’organizzazione accusata di gestire lo spaccio in zona Pilastro a Bologna. Gli imputati erano rimasti in 14 e tra loro erano coinvolte anche alcuni appartenenti della famiglia, di origine tunisina, alla quale – durante la campagna elettorale per le Regionali del 2020 in Emilia-Romagna – citofonò Matteo Salvini, chiedendo se in casa c’era uno spacciatore. La nota “citofonata” del 21 gennaio 2020 aveva scatenato polemiche e critiche.

L’indagine era stata coordinata dai pm Roberto Ceroni e Marco Imperato ed era partita dall’omicidio di Nicola Rinaldi, ucciso nell’agosto 2019 in via Frati: alcuni suoi familiari erano stati coinvolti nell’inchiesta e nel processo. In abbreviato, in primo grado, il gup Sandro Pecorella aveva condannato 21 persone, con pene fino a 14 anni. In appello c’erano state alcune riduzioni di pena e giovedì la Cassazione si è pronunciata su 14 imputati, confermando l’accusa di associazione dedita al narcotraffico per tutti quelli a cui era contestata, tranne che per uno.

Si tratta di un albanese assistito dagli avvocati Simone Romano e Roberto Filocamo, condannato in secondo grado a otto anni, dieci mesi e 20 giorni. Per lui i giudici della quarta sezione penale hanno annullato con rinvio ad un appello bis in relazione al ritenuto ruolo di promotore dell’associazione, che la difesa aveva contestato. Un secondo giudizio di appello è stato disposto anche per altri tre imputati, per uno limitatamente ad un capo di imputazione e per due sulla continuazione tra i reati.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione