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“Assassina di bambini”: vandalizzata la stella sulla Walk of Fame dell’attrice israeliana Gal Gadot. Attivisti pro palestinesi interrompono le riprese del suo film

L'attrice israeliana finisce al centro delle polemiche per il sostegno al suo Paese

di F. Q.
“Assassina di bambini”: vandalizzata la stella sulla Walk of Fame dell’attrice israeliana Gal Gadot. Attivisti pro palestinesi interrompono le riprese del suo film

La stella dell’attrice israeliana Gal Gadot sulla Walk of Fame di Hollywood, a Los Angeles, è stata vandalizzata. Sui marciapiedi sono stati scritti messaggi che sottolineano le origini ebraiche dell’attrice. Viene definita “assassina di bambini” e il suo cognome viene storpiato “Greenstein”.

I genitori della Gadot hanno reso conforme al dettame ebraico, il loro cognome da Greenstein a Gadot prima della nascita dell’attrice. Sulla stella è stato anche attaccato un adesivo con la scritta: “I cecchini israeliani prendono di mira i bambini”. La stella è stata poi ripulita da due israeliani, come si vede in una foto dove compaiono con spazzola e detersivo.

E non è tutto. La polizia di Londra ha arrestato ieri, mercoledì 28 maggio, cinque attivisti pro-Palestina per aver tentato di interrompere le riprese dell’ultimo film di Gal Gadot, criticata più volte in precedenza per il suo sostegno alle operazioni militari dello Stato ebraico a Gaza e in Cisgiordania. La star di “Wonder Woman” e “Fast and Furious” è nel cast del nuovo thriller, intitolato “The Runner’.

Secondo una nota della Met Police, i manifestanti hanno bloccato l’accesso al set nella zona di Westminster, ostruendo così l’entrata a un luogo di lavoro.Lo scorso marzo una trentina di attivisti pro-Palestina avevano protestato a Los Angeles durante la cerimonia di consegna della stella sulla Hollywood Walk of Fame all’attrice israeliana, contestata anche in occasione della prima del film “Biancaneve”.

Proprio durante la conferenza stampa di “Biancaneve” l’attrice ha messo le mani avanti, ponendosi a distanza da qualsiasi polemica, dicendo: È una sfida per le persone parlare sui social media perché c’è così tanto odio, così tanti bot e così tante persone arrabbiate che cercano una causa”.

E poi ha aggiunto: “Dopo il 7 ottobre 2023, non parlo più di politica perché a chi interessa che una celebrità parli di politica? Sono un artista. Voglio intrattenere le persone. Voglio portare speranza ed essere un faro di luce ogni volta che parlo del mondo. Ma il 7 ottobre, quando le persone sono state rapite dalle loro case, dai loro letti, uomini, donne, bambini, anziani, sopravvissuti all’Olocausto, hanno vissuto gli orrori di ciò che è accaduto quel giorno, non potevo rimanere in silenzio. Sono rimasta scioccata dalla quantità di odio, da quanto le persone pensano di sapere quando in realtà non ne hanno idea, e anche dal fatto che i media spesso non sono corretti. Così ho dovuto parlare”.

Per poi concludere: “Non sono una hater. Sono la nipote di un sopravvissuto all’Olocausto che è venuto in Israele e ha messo su famiglia da zero dopo che tutta la sua famiglia era stata spazzata via ad Auschwitz. E dall’altro lato della mia famiglia, sono un’israeliana di ottava generazione. Sono nativa di Israele. Mi batto per l’umanità e ho sentito il dovere di difendere gli ostaggi”.

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