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Ultimo aggiornamento: 0:34 del 29 Maggio

Il discorso di Mattarella ai giovani magistrati: “Irreprensibili e imparziali pure sui social. È la risposta agli attacchi strumentali”

L'intervento in un momento in cui la tensione tra giudici e politica è altissima, anche a causa della discussione della riforma sulla separazione delle carriere
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“Giudici e pubblici ministeri hanno il dovere di essere e di apparire irreprensibili e imparziali”, di esercitare il loro ruolo con estremo “rigore”, con prudenza nell’uso dei social e di non confondere mai la “fiducia” con “il consenso popolare”. Queste sono le condizioni ineludibili per poter fronteggiare “attacchi strumentali intentati” alle toghe, “per cercare di indebolire il ruolo e la funzione della giurisdizione e di rendere inopportunamente alta la tensione fra le istituzioni”. Sergio Mattarella interviene dal Quirinale in un momento nel quale la tensione tra giudici e politica è altissima, anche a causa della discussione della riforma sulla separazione delle carriere. Il capo dello Stato si rivolge ai giovani magistrati appena nominati, ma a molti il suo riferimento agli “attacchi strumentali” fa pensare in realtà alle recenti esternazioni di un esponente di governo, il sottosegretario Andrea Delmastro, contro “certi magistrati che parlano come i mafiosi”. Nome, quello di Delmastro, mai pronunciato dal presidente che però invita i magistrati alla necessità di un maggior rigore per essere più credibili nella difesa da attacchi politici che indubbiamente alzano pericolosamente “la tensione tra le istituzioni”. Il presidente della Repubblica si rivolge alle toghe, ma le sue parole arrivano anche alla politica: “L’esercizio della Giustizia è affidato dalla costituzione alla magistratura. La nostra Costituzione, lungimirante, persegue l’obiettivo di mantenere l’equilibrio tra i vari organi dallo stato: nessun potere è immune da vincoli e controlli”. Proprio nessuno, aggiunge il presidente ricordando che “la stessa sovranità popolare viene esercitata, come ben sappiamo, nelle forme e nei limiti stabiliti dalla Costituzione, come recita il suo articolo 1″.

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