Donald Trump non sembra uno che sopporta di avere a che fare con “Il Boss“, dato che vuole esserlo lui, si tratti di The Apprentice o della Casa Bianca. Ma per Bruce Springsteen, il ragazzo del New Jersey che si è guadagnato quel titolo chitarra in spalla e idee in testa tradotte in canzoni che per una gran parte di mondo e di suoi ‘compatrioti’ definiscono l”’Idea stessa di USA“, non sembra un problema fare opposizione al ‘ciuffo più potente d’America’, terrore di tutti i moderati oltre che di tutti gli hairdresser.
Inizia lui, il Boss, durante un live del suo Land of Hope and Dream tour: “Casa mia, l’America che amo, l’America di cui ho scritto e che è stata un faro di speranza e libertà per 250 anni, è attualmente nelle mani di un’amministrazione corrotta, incompetente e traditrice. Questa sera chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio dell’esperienza americana di alzarsi con noi, di alzare la voce contro l’autoritarismo e di far risuonare la libertà”. Mica sofismi.
Donald Trump risponde con eleganza, come ci ha abituati: “Vedo che questo rocker altamente sopravvalutato va in un Paese straniero per parlar male del presidente degli Stati Uniti. Non mi è mai piaciuta la sua musica né la sua politica di sinistra radicale e, soprattutto, non è un uomo di talento. È solo uno stronzo invadente e odioso, che ha sostenuto con fervore il truffaldino Joe Biden, un idiota mentalmente incompetente e il nostro peggior presidente di sempre, che ha quasi distrutto il nostro Paese”. Ci ha aggiunto anche un “prugna secca”, per mantenere toni adatti al presidente degli Stati Uniti.
E ora Springtsteen torna a parlare in un video, da vera opposizione. C’è amarezza, nelle sue parole: “Non c’è arte in questa Casa Bianca, non c’è letteratura, né musica, né poesia. Non ci sono animali domestici in questa Casa Bianca, nessun fedele amico dell’uomo, nessun ‘Socks’, il gatto di famiglia. Nessuna fiera della scienza per i bambini. Nessun momento in cui il Presidente entra in carica, indossa l’uniforme blu con la cravatta rossa e diventa umano, tranne quando indossa la camicia bianca e i pantaloni kaki, e si nasconde dal polo americano per giocare a golf. Non ci sono immagini della ‘first family’ che si diverte in un momento di relax, nessun Obama sulla spiagga delle Hawaii, né i Bush che pescano a Kennebunkport, nessun Reagan a cavallo, nessun Kennedy che gioca a touch football a Cape Cod. Dov’è finito quel Paese?”.
E ancora: “Dove sono finiti tutto quel divertimento, la gioia e l’espressione di amore e di felicità? Eravamo il Paese che faceva l’Ice Bucket Challenge e raccoglieva milioni per beneficenza, avevamo un Presidente che calmava e rassicurava la Nazione invece di dividerla e una first lady che piantava un giardino invece di distruggerlo. Siamo senza gioia e senza guida. Abbiamo perso gli aspetti culturali della società che rendono grande l’America, abbiamo perso il nostro fascino, il nostro divertimento, la nostra felicità. Abbiamo perso il nostro tipo per gli altri, l’esperienza condivisa dell’umanità che rende tutto questo degno di essere vissuto. Lo spirito unico del ‘si può fare’ per cui l’America è sempre stata famosa. Siamo persi. Abbiamo perso così tanto in così poco tempo”. Born in the U.S.A.