Televisione

“Odore di naftalina, dal 1990 è tutto”, “Inaccettabili rappresentazioni così tossiche e stereotipate della comunità gay sul servizio pubblico”: il nuovo spot con Pino Insegno fa discutere

L'ex volto della Premiata Ditta nello spot per il ritorno di Reazione a Catena, interpreta le varie maestranze che lavorano nel servizio pubblico: dal cuoco della mensa all'usciere, dall'assistente di studio al truccatore. Proprio quando Insegno veste i panni di quest'ultimo lo fa in maniera stereotipata

di Giuseppe Candela
“Odore di naftalina, dal 1990 è tutto”, “Inaccettabili rappresentazioni così tossiche e stereotipate della comunità gay sul servizio pubblico”: il nuovo spot con Pino Insegno fa discutere

Pino Insegno non è ancora tornato su Rai1 e si è già reso protagonista di un doppio scivolone. Sono in onda da qualche giorno i promo che annunciano il ritorno di “Reazione a Catena” da domenica 8 giugno, l’ex volto della Premiata Ditta nello spot interpreta le varie maestranze che lavorano nel servizio pubblico: dal cuoco della mensa all’usciere, dall’assistente di studio al truccatore.

Proprio quando Insegno veste i panni di quest’ultimo lo fa in maniera stereotipata: con la camicia rosa e il foulard al collo richiamando la vecchia caricatura dell’omosessuale effeminato. “Io metterei un po’ più di luce qua”, dice il suo personaggio che risponde negativamente a chi chiede se non sia proprio lui Pino Insegno. Una rappresentazione anacronistica e per molti utenti offensiva, non comica ma grottesca.

Spot di cui il conduttore è protagonista ma non unico responsabile. “Sottospecie di comicità”, “Odore di naftalina, dal 1990 è tutto”, “Non è accettabile che si propongano rappresentazioni così tossiche e stereotipate della comunità gay sul servizio pubblico”, “Mediocrità e cretinaggine allo stato puro”: questi alcuni dei commenti apparsi sui social nelle ultime ore.

Insegno era già finito nel mirino per aver ironizzato su Jannik Sinner che sarà impegnato, durante la messa in onda di “Reazione a Catena” al Roland Garros: “Magari Sinner c’ha ‘na bottarella al gomito… gli auguro ogni bene, ma non è che se non fa una finale. Gli auguro soltanto un raffreddore!”, aveva detto il conduttore. “Dopo 44 anni di questo mestiere devo dimostrare qualcosa solo a me stesso rispetto alle persone che mi seguono da tanto tempo”, le sue parole durante la presentazione dei palinsesti estivi del Day Time della Rai.

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