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Milan, svolta in arrivo: Igli Tare verso il ruolo di direttore sportivo, addio al modello “Moneyball”

Al termine di una delle stagioni più deludenti dell’era recente, il club rossonero sarebbe finalmente pronto a scegliere il nuovo dirigente da cui ripartire
Milan, svolta in arrivo: Igli Tare verso il ruolo di direttore sportivo, addio al modello “Moneyball”
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Milan, svolta in arrivo: Igli Tare verso il ruolo di nuovo direttore sportivo. A pochi giorni dalla conclusione di una delle stagioni più deludenti dell’era recente, il club rossonero è finalmente vicino a scegliere il nuovo ds. L’accordo non è ancora ufficiale, ma si stanno definendo gli ultimi dettagli relativi al progetto tecnico e alla durata del contratto. Tutto lascia pensare che sia ormai una questione di tempo: la proprietà ha scelto l’ex dirigente della Lazio per dare il via a una rifondazione radicale. Anche se, visti gli episodi recenti (leggasi Paratici), nulla è più certo in casa Milan fino all’annuncio ufficiale.

Tare è stato avvistato mercoledì sera allo stadio Olimpico, in tribuna, durante la finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna. Un segnale che non è passato inosservato. I rossoneri hanno vissuto l’ennesima delusione stagionale: la sconfitta ha certificato il fallimento di un’annata nata male e finita peggio. La scelta di puntare su Tare rappresenta un cambio di strategia per la proprietà americana guidata da Gerry Cardinale. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il Milan ha deciso di lasciarsi alle spalle il modelloMoneyball” adottato nell’ultimo biennio, fondato su un algoritmo e una gestione collettiva del mercato. Un sistema che ha portato più limiti che benefici, penalizzando la squadra nella costruzione dell’organico e nel rendimento complessivo.

In questo contesto, l’arrivo di Tare rappresenterebbe un passo deciso verso una struttura manageriale più tradizionale, con un direttore sportivo dotato di autonomia. Durante i suoi anni alla Lazio, l’ex attaccante albanese si è distinto per la capacità di individuare talenti a costi contenuti, costruendo squadre competitive con budget ridotti. Ha scoperto e valorizzato giocatori come MilinkovićSavić, Felipe Anderson e Luis Alberto. Il dirigente albanese però non ha altre esperienze alle spalle che non siano i 15 anni in tandem con Claudio Lotito. E dovrà compiere subito la scelta forse più delicata: il nuovo allenatore. Per il futuro si valutano profili diversi, italiani e stranieri, ma la sensazione è che si vorrà costruire un progetto con una guida chiara e con poteri forti, sia in panchina che in dirigenza.

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