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Cuore Bologna: batte il Milan con un gol di Ndoye e vince la Coppa Italia dopo 51 anni

Partita vibrante all'Olimpico, più di nervi che di tecnica: alla fine vincono i rossoblu di Italiano, che tornano a vincere la coppa dopo 51 anni
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All’Olimpico è la Sera dei miracoli. Bologna sogna, esulta e trionfa 1-0 contro un Milan spento e inerme. Ndoye è l’eroe che non ti aspetti. Dopo tre sconfitte consecutive Vincenzo Italiano vince (finalmente) la prima finale della sua carriera. Una partita sporca, tesa e nervosa viene decisa da un lampo: 51 anni dopo l’ultima volta, la Coppa Italia torna nella città di Lucio Dalla.

Bologna, sei nella storia
Italiano lo aveva detto: “Proveremo a scrivere la storia”. Promessa mantenuta. Dopo un primo tempo di grande nervosismo da parte di entrambe le squadre, il Bologna esce allo scoperto, si scioglie e nel momento più inaspettato sfrutta una ripartenza decisiva: Ndoye arriva prima di tutti e segna il nono gol della sua stagione, sicuramente il più importante della sua carriera. Dopo le sconfitte contro Inter (proprio in Coppa Italia), West Ham e Olympiacos (in Conference League) Italiano si toglie l’etichetta di allenatore perdente e regala una notte indimenticabile a una tifoseria che un anno fa festeggiava un’incredibile qualificazione in Champions League.

Milan, una serata (e una stagione) da dimenticare
Favoriti sulla carta, ma mai in campo. Il Milan delude ancora: una finale manifesto di una stagione iniziata male e finita peggio, tra caos tattico e una serenità mai trovata in un ambiente tormentato. Dopo il sigaro acceso a Ryad contro l’Inter in Supercoppa, Conceicao non si ripete e (molto probabilmente) saluta nel peggior modo possibile. Con malinconia e la consapevolezza di aver sprecato l’ultimo jolly disponibile. Se per Italiano il tabù è stato sfatato, i rossoneri convivono con l’astinenza da gol: per il Milan è stata la terza finale consecutiva di Coppa Italia senza segnare. Questa sera così dolce che si potrebbe bere. Da passare in centomila in uno stadio. Estasi e lacrime sugli spalti. Piazza Maggiore si riempie di gioia e di stupore. Qualcuno lo fa nei vicoli di Roma. A Bologna si muove la città, nel segno di una Coppa che mancava da mezzo secolo. Due generazioni dopo, i rossoblù riscrivono la storia.

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