Accendete la lampadina, visitare il Brabante Settentrionale, una delle provincie più a sud dei Paesi Bassi, è un’ottima idea, soprattutto in primavera. Una destinazione diversa dall’Olanda più conosciuta, soprattutto la moderna Eindhoven, spesso associata al suo scalo aeroportuale ben collegato a tante città italiane, dai più considerata un transito veloce prima di raggiungere Amsterdam, Rotterdam oppure Utrecht. Questa volta perché non fermarsi e scoprirla? Per poi ripartire a bordo di un autobus, un treno regionale oppure in sella ad una bicicletta a noleggio, e raggiungere le località più belle nelle vicinanze, attraversando campagne verdissime costellate da pale eoliche, mucche al pascolo e un arcobaleno di tulipani in primavera. Le fioriture da queste parti sono un must di stagione. Eindhoven è una destinazione facilmente raggiungibile, a prezzi leggeri, perfetta per un week-end lungo alla scoperta del suo centro e della provincia, la più vasta del Paese, disegnata da paesaggi agricoli, boschi intrecciati da chilometri di piste ciclabili, e villaggi, annunciati da alti campanili, fiere enclavi cattoliche in un Paese per lo più protestante.
Eindhoven, la città del design dal cuore bianco-rosso- Terra di Van Gogh e della Philips, dai “mangiapatate” all’elettronica il passo è veloce, velocissimo, quasi un dribbling come direbbero gli appassionati del PSV, orgoglio bianco-rosso del pallone che in città ha il suo tempio, il maestoso Philips Stadium. Ma Eindhoven non è solo calcio e lampadine, è una realtà moderna tra le più importanti d’Europa, sede dell’High Tech Campus, polo d’eccellenza per gli studi di tecnologia avanzata, e centro di design internazionale che attrae studenti e lavoratori da tutto il mondo. L’Eindhoven Design District è il quartier generale della creatività, una delle zone più “in” nonché un perfetto esempio di riqualifica urbana delle tre aree industriali sviluppate da Philips tra gli anni ’20 e ’50: Strijp-S, Strijp-T e Strijp-R. Dove fumavano le ciminiere oggi nascono le idee, tra decine di studi di design, hotspot creativi e aziende innovative. Esempio perfetto il Piet Hein Eek, centro ricreativo che include studi, laboratori, spazio espositivo, showroom, hotel, due ristoranti, e un rooftop bar, perfetto nelle belle giornate di primavera.
Architettura e arte- A campeggiare il quartiere di Strijp-S, il Trudo Vertical Forest, il primo Bosco Verticale olandese destinato al social housing, recente opera dell’archistar Stefano Boeri, grattacielo che riproduce in scala ridotta una delle più note icone milanesi. La progettazione moderna impreziosisce le aree industriali dismesse e colma i vuoti lasciati dalla storia: la seconda guerra mondiale privò Eindhoven del passato architettonico ma non dell’inventiva che ridisegnò uno skyline avveniristico di tutto rispetto. Nel cuore del centro cittadino si distingue The Blob (impossibile non notarlo), un edificio in vetro e acciaio simile ad una navicella spaziale, progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas, un affaccio al futuro non distante da angoli pittoreschi e dall’animato Markt, la piazza principale nel cuore di Eindhoven, costellata di brasserie e locali alla moda dove gustare le migliori bitterballen, le deliziose polpettine di carne fritte da tuffare nella senape. A poca distanza, si passeggia lungo Stratumseind, la via più amata dai giovani che parte da Catharinaplein (dove affaccia la neogotica chiesa di Santa Caterina); si tratta della strada dei pub più lunga d’Olanda, 250 metri in cui si susseguono più di 40 cafè. Molto vivace anche De Bergen, il pittoresco quartiere latino dove trovare boutique chic, vintage bazar, fiorerie e ristoranti raffinati.
In città non mancano nuove e bizzarre idee artistiche, a cominciare dai Flying Pins, ovvero “birilli volanti” riprodotti in grande scala vicino alla stazione centrale di Eindhoven, considerati uno dei simboli della città. Da non perdere, le collezioni di arte moderna e contemporanea del Van Abbemuseum, mentre se cercate qualcosa di diverso, aspettatevi luci ed effetti speciali al Motion Imagination Experience, il primo museo interattivo dove fantasia e immaginazione interagiscono con proiezioni di light art, un caleidoscopio di immagini che giocano con gli spazi creando mondi immersivi che stimolano i sensi a nuove percezioni. Da una dimensione del futuro, ci si addentra nella storia del Phillips Museum, dove scoprire il passato dell’azienda ma anche della città. Eindhoven deve molto a questa fabbrica di lampadine che divenne un colosso mondiale nel corso del Novecento, la stessa che ha trasformato l’intera area urbana condividendone l’identità, non è un caso se Eindhoven è conosciuta come “città della luce”. L’azienda ha saputo ispirare i cittadini in una rinascita culturale, ed ogni anno sponsorizza il GLOW, uno spettacolo di installazioni luminose create da artisti provenienti da tutto il mondo che trasformano il centro in una vera e propria costellazione urbana. Una sorta di “capitalismo creativo” che rinnova l’employer branding in una crescita collettiva, abbracciando l’intera comunità e tutti coloro che desiderano far parte di questa primavera luminosa.
Neuen, il villaggio di Van Gogh- A pochi chilometri da Eindhoven si trova Nuenen, il villaggio dove visse Vincent Van Gogh. Il pittore realizzò un quarto di tutta la sua produzione artistica proprio in questo delizioso paesino, compresi “I mangiatori di patate” e “Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen”, luogo tutt’oggi visitabile. Merita una tappa il Museo del Villaggio di Van Gogh, dove ammirare i primi schizzi dell’artista e visitare le stanze in cui visse in compagnia di inquietudini ed ispirazioni. Qui tutto parla di Vincent, compresa qualche intrigante curiosità legata alla sua complicata vita sentimentale. Dopo la visita, potete raggiungere il verdissimo parco urbano nel cuore del piccolo centro dove spuntano delle statue in bronzo, fedeli riproduzioni della scena dei “Mangiapatate” e di Van Gogh, per poi scegliere una delle belle brasserie a poca distanza, perfette per ordinare qualcosa di sfizioso e aspettare il tramonto: la sera accompagna l’experience più suggestiva! Avete mai pedalato all’interno di un quadro? A Nuenen si può fare lungo la Van Gogh-Roosegaarde Cycle Path, 700 metri di percorso ciclabile simile ad un’opera d’arte, realizzato dalla compagnia Heijmans e dallo studio Roosegaarde: 50mila sassolini incastonati nel tracciato accumulano energia durante il giorno (in alcuni punti alimentati anche da luci a LED) per brillare nel buio, ricreando la stessa magica atmosfera di uno dei quadri più famosi dell’artista: “La notte stellata”.
Breda e Den Bosch, cittadine gioiello- Se desiderate vivere un po’ di atmosfere olandesi, Breda è il place to be che state cercando. La Grote Markt ne descrive la bellezza, la grande piazza vegliata dalla maestosa torre gotica della Cattedrale ed incorniciata da antiche case, oggi deliziosi caffè e ristorantini. Come gran parte delle città olandesi, anche Breda deve il suo fascino ai canali che la circondano e regalano scorci da cartolina, soprattutto dove il suo Castello (visibile solo dall’esterno) si specchia sull’acqua. Da non perdere il Begijnhof, il complesso di edifici un tempo usati come abitazioni di una comunità di beghine del XVI secolo, donne laiche e caritatevoli dedite alla preghiera, al lavoro e all’accoglienza. Questa è una delle strutture più belle dei Paesi Bassi e del Belgio, e racchiude ancora una rasserenante atmosfera di pace e tranquillità.
Da appuntare anche la cittadina di Den Bosch. “‘s-Hertogenbosch” (il suo nome completo) significa “bosco ducale”, un richiamo all’eleganza che si rispecchia alla perfezione nei locali alla moda del centro, nelle architetture ricercate delle case, nella facciata barocca del Municipio, e nell’armonia di archi e contrafforti della splendida chiesa, la Sint Janskathedraal, considerata una delle più belle di tutta l’Olanda. E se il nome di questa bella città vi ricorda qualcos’altro, non vi state sbagliando: qui nacque il pittore quattrocentesco Jheronimus van Aken, meglio conosciuto come “Jheronimus Bosch”, che la città omaggia con il Jheronimus Bosch Art Center. L’opera più famosa dell’artista è senza dubbio il “Giardino delle delizie”, c’è da chiedersi se la scena paradisiaca di questo magnifico trittico non sia ispirata proprio alla sua città natale.