Il mondo FQ

Napoli, dall’Amerigo Vespucci all’American’s Cup. Carramba che sorpresa! Ma non montiamoci la testa…

Quando l’Amerigo Vespucci é salpata, c’era Biden presidente degli Stati Uniti e dei dazi nessuno sapeva cosa fossero
Commenti

Vento in poppa anche se Giorgia non siede ai tavoli della politica che contano e il vento soffia contrario. L’Europa è in crisi d’identità, Ignazio La Russa, la carica numero 2 dello Stato, invita all’astensionismo per il referendum del 8 e 9 giugno e la Santanché ancora non si é dimessa. Ma tutto sommato tira una buona aria. Appena salpato da Molo Beverello l’Amerigo Vespucci, il veliero più bello del mondo della Marina Militare, di ritorno dal Global Tour: una traversata che ha percorso i mari del mondo per 20 mesi, ha raggiunto 5 continenti, 30 Paesi, 35 porti percorrendo oltre 46.000 miglia. 25 kilometri di cime in fibra naturale, 2635 metri quadrati di vele per 101 metri di lunghezza, 280 persone di equipaggio, quattro timoni e muscoli tonici di 12 allievi ufficiali per manovrare, tre alberi e una squadra di artigiani falegnami che lucidano ogni giorno la boiserie di radica e ebano dei saloni di rappresentanza. Ad ogni porto installato il Village in Italy, vetrina delle nostre migliori eccellenze.

Quando l’Amerigo Vespucci é salpata, c’era Biden presidente degli Stati Uniti e dei dazi nessuno sapeva cosa fossero. Sono ri/approdati nel Bel Paese e si sono trovati Trump e la guerra economica dei dazi. Carramba che strambata si é beccato Trump che tanto avrebbe voluto l’American’s Cup 2027, il trofeo velico piu’ prestigioso del mondo ( é il Papa della vela) nel Golfo del Messico ( che in pieno ego/trip vorrebbe tanto ribattezzare il Golfo d’America). Invece tié, i neozelandesi hanno scelto l’Italia. Candidate anche Trieste, Genova e Brindisi. Napoli ha il golfo, le isole e Pompei. Meriti al governo Meloni ben pochi per chi ha un minimo di conoscenza di regate, spinnaker, bolina e boma sa che la scelta della location spetta solo ai vincitori dell’edizione precedente, cioè ai neozelandesi (che San Gennaro vi abbia in gloria).

Prossimi scenari: valore stimato un miliardo di euro di ricaduta economica, piatto ricco mi ci ficco. Ma vediamo adesso di non fare passi falsi. Il distru/turismo ha già trasformato il centro storico in un enorme bnb e cuoppi fritti, adesso lo diventerà anche Bagnoli, sede logistica della carovana neozelandese. Si, Bagnoli, dove una volta svettavano le ciminiere dell’Italsider oggi ridotte a uno scheletro post/industriale, si stenderanno lenzuola di vele agitate dal vento. Sull’arenile non ancora del tutto bonificato dall’amianto (se io fossi lo skipper neolandese con un po’ di coscienza green pretenderei che il Comune lo facesse a loro spese, visto la pioggia di milioni che gli gonfierà le tasche. Ma Bagnoli confina con Pozzuoli, siamo in pieno bradisisma, terra ballerina spalancata sul mare. E a detta di stimati vulcanologi bisogna imparare a conviverci, punto e basta. Ultima scossa qualche giorno fa registrava i 4.4 di magnitudo e hanno fatto evacuare molte case in zona. Ma chissene… i neozelandesi sono fatalisti, fin che la barca va lasciala andare…
Intanto Let’s make Italy great again. E facciamo rosicare Trump.

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.