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Libia, proteste a Tripoli. Media: “Militari sparano sui dimostranti”. Tajani: “Da stasera il rientro degli italiani”

Nella capitale Tripoli in corso i più violenti combattimenti da diversi anni a questa parte in seguito all'uccisione di Abdel Ghani Al-Kikli, capo della milizia Ssa
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Nuova ondata di violenze a Tripoli, dove il governo di unità nazionale guidato da Abdelhamid Dbeibah ha annunciato “il pugno di ferro” contro i gruppi armati irregolari, qualsiasi cosa ciò voglia dire, dopo giorni in cui le milizie stanno dando vita ai più violenti combattimenti da diversi anni a questa parte in seguito all’uccisione di Abdel Ghani Al-Kikli, noto come Gheniwa, capo della milizia Support and Stability Apparatus (Ssa). Filmati realizzati nella notte e pubblicati sui media mostrano centinaia di dimostranti nelle strade della capitale, dove da ieri è entrato in vigore un fragile cessate il fuoco. Sempre ieri l’agenzia russa Ria Novosti aveva diffuso la notizia che le truppe della Libyan national Army di Khalifa Haftar, dominus della Libia orientale e nemici del governo di Dbeibah, si stavano spostando da Bengasi a Sirte, ovvero verso ovest in direzione di Tripoli.

Media e attivisti locali riferiscono che le forze di sicurezza libiche del governo di unità nazionale hanno aperto il fuoco sui dimostranti che stavano protestando di fronte alla residenza del premier per chiederne le dimissioni e davanti alla sede dell’ex Apparato di supporto alla stabilità ad Abu Slim, occupata dalla Brigata 444 dopo l’uccisione di Al Kikli.

La Farnesina monitora la situazione. “Credo che entro stasera tutti coloro che intendono rientrare in Italia lo faranno – ha detto questa mattina il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’incontro informale dei ministri degli Esteri della Nato ad Antalya, in Turchia -. La partenza è prevista dall’aeroporto di Misurata perché quello di Tripoli è ancora chiuso. Stiamo lavorando per garantire la massima sicurezza e l’incolumità dei nostri concittadini, ma nei colloqui che sono stati fatti dai nostri rappresentanti diplomatici a Tripoli” è emerso che “non c’è alcuna intenzione di colpire in nessun modo i cittadini italiani quindi direi che possiamo essere ottimisti su tutto quanto riguarda la situazione dei nostri connazionali”. “Per gli italiani insomma non ci sono al momento pericoli gravi, certo prudenza, attenzione, ma il lavoro incessante di diplomatici e carabinieri garantisce la sicurezza di tutti i nostri concittadini”, sottolineato il capo della diplomazia.

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