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Milano, agguato a colpi di pistola contro un ultrà milanista (rimasto illeso). Si indaga per tentato omicidio

Il bersaglio della sparatoria era Luca Guerrini, 27enne molto vicino all'ex capo della curva sud Luca Lucci
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Un ultrà milanista di 27 anni è stato vittima di un fallito agguato a colpi di pistola a Milano, nel quartiere Bovisa (zona nord della città) intorno alle 13:30 di giovedì 8 maggio. Si tratta di Luca Guerrini, molto vicino all’ex capo della curva sud Luca Lucci (attualmente in custodia cautelare in carcere): fino allo scorso gennaio era sottoposto a un Daspo. La Procura del capoluogo lombardo ha aperto un fascicolo per tentato omicidio, affidato ai pm della Direzione distrettuale antimafia Paolo Storari e Sara Ombra: agli agenti della Squadra Mobile la vittima ha raccontato che subito prima dell’agguato era uscito per la pausa pranzo dal barber shop di cui è socio, parte di una catena di proprietà di Lucci. Fermo a un semaforo in via degli Imbriani a bordo di un suv in leasing alla madre, ha notato due uomini con il casco integrale affiancarlo in sella a una moto. Il passeggero è sceso e ha sparato tre colpi contro l’auto, di cui uno inesploso: Guerrini, rimasto illeso, è riuscito a scendere dalla portiera del passeggero anteriore ed è scappato a piedi per un piccolo tratto, per poi risalire in macchina e allontanarsi.

Sul suv gli investigatori hanno trovano uno zaino contenente alcuni striscioni della curva milanista. Guerrini non ha saputo spiegare perché li avesse con sé, né il motivo dell’agguato, suggerendo che possa essersi trattato di uno scambio di persona. Il terzo proiettile, quello inesploso, è stato raccolto sul luogo della sparatoria: repertato dalla Scientifica, è risultato essere stato sparato da una scacciacani modificata calibro 9×21. Un elemento utile per risalire ai due sicari, insieme alle testimonianze di chi ha assistito alla scena (almeno due persone) e a eventuali immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona. Guerrini è citato – da non indagato – negli atti dell’inchiesta “Doppia curva” che lo scorso autunno ha portato agli arresti dei vertici delle tifoserie di Inter e Milan: è infatti uno dei circa duecento ultrà che tentarono di aggredire i tifosi della Dinamo Zagabria dopo il match di Champions League contro i rossoneri del 14 settembre 2022.

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