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Evenepoel contro un giornalista belga: “Le storie su mia moglie sono assurde, hai una visione limitata del mondo”

Ruben Van Gucht ha insinuato che la famiglia della moglie del ciclista viva sulle stesse spalle del corridore: "Ti è difficile credere che una famiglia marocchina possa lavorare sodo ed essere benestante di suo?"
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“Sia chiaro: tutto quello che ha detto è completamente assurdo“. Il fuoriclasse del ciclismo Remco Evenepoel si è scontrato con Ruben Van Gucht, giornalista belga che durante il programma tv De Asfpraak su VRT Canvas ha parlato della vita privata del corridore e della famiglia di origine marocchina di sua moglie sostenendo che “negli ultimi anni Remco ha coinvolto molto la famiglia della moglie nelle sue vittorie e prestazioni. Ho sentito che cerca di prendersene cura. È necessario? Non è necessario? Sta a lui decidere. Non credo che molti dei suoi colleghi lo facciano. Sto raccontando una voce che proviene dal mondo del ciclismo”.

Oltre a insinuare che la famiglia della consorte di Evenepoel viva sulle sue spalle, il giornalista ha anche espresso la sua perplessità riguardo al fatto che la conversione all’Islam lo abbia aiutato a riprendersi dal lungo calvario di infortuni che l’ha tormentato fino a quando ha vinto in maniera sensazionale la scorsa Freccia del Brabante. A quel punto, il ciclista non ne ha potuto più e sui social si è rivolto direttamente a Van Gucht: “Questa storia che avrei mantenuto la famiglia di mia moglie è assurda. Lei proviene da una famiglia benestante. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli. Molto prima che parlassimo di soldi, fama o qualsiasi altra cosa. I suoi genitori non devono la loro fortuna a nessuno. E certamente non a me. – ha precisato Evenepoel prima di mandare un messaggio al giornalista – Hai una visione limitata del mondo. Non so da dove prendi le tue storie, Ruben. Ti sarebbe difficile credere che una famiglia marocchina lavorasse sodo e fosse benestante? Questo la dice lunga più sulla tua limitata visione del mondo che sulla realtà. Forse dovresti preoccuparti di più della tua famiglia, Ruben… Perché anche noi sentiamo cose”.

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