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Morbillo, meningite, febbre gialla in aumento, l’allarme di Oms, Unicef e Gavi sulle mancate vaccinazioni

"La disinformazione, la crescita della popolazione, le crisi umanitarie e i tagli ai finanziamenti mettono a repentaglio i progressi" contro le malattie prevenibili
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Le vaccinazioni salvano cinque vite al minuto nel mondo e il loro utilizzo è fondamentale in ogni area del mondo, anche quelle considerate più sicure per le alte percentuali di immunizzazione. Dopo anni di progressi, la marcia verso il controllo o l’eliminazione di molte malattie infettive sta subendo una grave battuta d’arresto. Morbillo, meningite, febbre gialla in molte aree del mondo stanno rialzando la testa e tornano a rappresentare una minaccia per la popolazione per le mancate vaccinazioni. È l’allarme lanciato da Oms, Unicef e Gavi in occasione della Settimana mondiale dell’immunizzazione (24-30 aprile). “La disinformazione, la crescita della popolazione, le crisi umanitarie e i tagli ai finanziamenti mettono a repentaglio i progressi” contro le malattie prevenibili da vaccino e “lasciano milioni di bambini, adolescenti e adulti esposti al rischio”, scrivono le tre organizzazioni in una nota.

Nelle scorse settimane ha attirato l’attenzione il focolaio di morbillo che ha interessato alcune aree degli Stati Uniti. Prima di questo episodio, però, la diffusione malattia aveva cominciato a riprendere vigore in tutto il mondo. Nel 2023 si sono verificati 10,3 milioni di casi su scala globale, con un aumento del 20% rispetto al 2022. La tendenza, anche se non ci sono ancora dati consolidati, è proseguita nel 2024 e 2025.

Emblematico il caso della meningite: negli anni scorsi, ricorda la nota, uno sforzo senza precedenti nelle campagne di vaccinazioni “ha portato all’eliminazione della meningite A nella ‘cintura della meningite’ in Africa”, l’area che taglia il continente trasversalmente dal Senegal all’Etiopia. Tuttavia, soprattutto in Africa, i casi di meningite hanno ricominciato a crescere. Solo nei primi tre mesi di quest’anno, sono stati segnalati più di 5.500 contagi sospetti e quasi 300 decessi. Questo fa seguito ai circa 26 mila casi e ai quasi 1.400 decessi dello scorso anno. Se da un lato accelerano le malattie infettive, dall’altro aumenta il numero di bambini che non ricevono le vaccinazioni di routine: nel 2023, si stima che 14,5 milioni di bambini non abbiano ricevuto tutte le dosi di vaccino di routine, rispetto ai 13,9 milioni del 2022 e ai 12,9 milioni del 2019.

“La crisi globale dei finanziamenti sta limitando gravemente la nostra capacità di vaccinare contro il morbillo oltre 15 milioni di bambini vulnerabili in Paesi fragili e colpiti da conflitti”, ha dichiarato la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell. “I servizi di vaccinazione, la sorveglianza delle malattie e la risposta ai focolai in quasi 50 Paesi sono già stati interrotti, con battute d’arresto di livello simile a quello che abbiamo visto durante il Covid-19”, ha concluso Russell. Il tema dei finanziamenti è prioritario. “I Paesi con risorse limitate devono investire negli interventi a più alto impatto, tra cui i vaccini”, ha dichiarato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Intanto, tra due mesi esatti si terrà un vertice di Gavi che punta a raccogliere almeno 9 miliardi di dollari dai donatori. Queste risorse consentirebbero di vaccinare 500 milioni di bambini e salvare almeno 8 milioni di vite nel periodo 2026-2030.

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