Gene Hackman e Betsy Arakawa sono stati trovati senza vita nella loro residenza a Santa Fe il 26 febbraio. A scuotere l’opinione pubblica però non è solo la morte improvvisa, quanto piuttosto il destino del patrimonio dell’attore, stimato attorno ai 73 milioni di euro. Secondo i documenti emersi, Hackman aveva deciso di lasciare ogni cosa alla moglie, escludendo del tutto i suoi tre figli. Ora, però, la loro battaglia legale è iniziata.
Il dettaglio che ha acceso le tensioni è una clausola contenuta nel testamento: se uno dei due coniugi fosse deceduto entro novanta giorni dall’altro, i decessi sarebbero considerati simultanei. In quel caso, tutto il patrimonio sarebbe devoluto in beneficenza. È quanto voleva anche Arakawa, indicata come unica beneficiaria. I figli dell’attore, Christopher Allen, Elizabeth Jean e Leslie Anne, resterebbero esclusi da tutto. E proprio questo aspetto starebbe alimentando dubbi sui tempi dei funerali, mai annunciati ufficialmente.
A guidare la rivolta ereditaria è Christopher Allen, il primogenito, che avrebbe già affidato il caso a uno degli avvocati più noti di Los Angeles, Andrew M. Katzenstein, esperto in successioni e trust. L’obiettivo: invalidare il testamento del padre. Una fonte vicina alla famiglia ha confermato: “Non era mai successo nulla di simile. Non si aspettavano di essere lasciati fuori, nemmeno informati”. A peggiorare il quadro, l’apparizione online di video che mostrano il ranch di Hackman e Arakawa in completo abbandono. Intanto, ancora nessuna dichiarazione ufficiale da parte dell’entourage dell’attore, né conferme sulle esequie.