“Non è più Papa Bergoglio, ma Papa Orgoglio. Alla fine un uomo rimane un uomo, nonostante il compito così importante. Mi è dispiaciuto molto, pensavo fosse fuori pericolo”: così Mauro Corona ha parlato della morte del Santo Padre durante il suo consueto intervento a È sempre Cartabianca. E ancora: “Ma lui sapeva bene che noi siamo tracce sulla nave. Era un galantuomo ed era uno di noi. Mi piaceva perché non si faceva portare in portantina. Andava contro i protocolli così barbosi. Mi piaceva perché stava con la terra. Il metodo migliore per fare gli uomini migliori: stare con la terra e con la gente”.Poi, con riferimento ai reali e ai capi di Stato che parteciperanno alle esequie di Papa Bergoglio il 26 aprile, ha detto la sua sul presidente argentino: “Cosa viene a fare Milei se non a fare il pavone? Dovrebbe stare a casa dopo tutto quello che ha detto di Bergoglio e su Bergoglio. Se viene qui, ce l’ho io la motosega”.
E sul fatto che Bergoglio sia stato molto apprezzato anche dai laici: “Aveva questo potere di purezza e semplicità che anche l’ateo, o il non credente o il laico, anche quelli giravano l’occhio, tendevano l’orecchio. Perché diceva parole che fanno bene. Lui diceva parole che fanno bene anche a me. Ha goduto dell’affetto di tutti, anche i peggiori detrattori a un certo punto hanno fatto silenzio e si sono messi ad ascoltarlo. Questa è una gran cosa (…). È una cosa bella che abbia fatto la Santa Pasqua e non è stato dato dal caso, ma da qualcosa di più alto. È morto poco dopo, dopo aver assolto al suo compito. È qualcosa di incredibile“.
