“Non sarò mai libera dal cancro”. Sembra proprio essersi rassegnata l’attrice Olivia Williams, che ha recitato in “The Crown” (era Camilla Parker Bowles), “Il sesto senso” e “Dune: Prophecy“. La Williams ha raccontato in una intervista a The Times di aver consultato 10 medici in 4 anni per i suoi sintomi dai dolori alla diarrea cronica. Le diagnosi sono state molteplici: dal lupus e menopausa, passando per l’intestino irritabile, fino a quando è arrivato il tremendo responso definitivo: un raro tumore maligno al pancreas.
“Se qualcuno mi avesse diagnosticato la malattia giusta nei quattro anni in cui dicevo di essere malata… – ha spiegato l’attrice – Invece dicevano che era la menopausa o che ero pazza. Ho usato quest’ultima parola a ragion veduta perché un medico mi ha indirizzata a una valutazione psichiatrica. Un’operazione avrebbe potuto risolvere tutto e potrei definirmi libera dal cancro, cosa che ora non sarà mai”.
La Williams, che nel frattempo raccoglie fondi per Pancreatic Cancer UK e spera di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia, si è sottoposta a diverse procedure per rimuovere il tumore. Ma poiché il cancro è stato scoperto così tardi, ha colpito il fegato e le metastasi continuano a comparire.
“Hanno trovato nuove metastasi sia poco prima di Natale che nel bel mezzo delle vacanze estive. – ha dichiarato l’attrice – Poi, per tre anni di fila, hanno iniziato ad apparire troppo vicine ai vasi sanguigni principali per poter essere trattate con un laser. Quindi c’è stato un periodo in cui eravamo lì seduti a guardarle crescere, il che è una sensazione orribile”.
La Williams ha anche aggiunto che si è sottoposta per ben quattro volte al Lutathera, una radioterapia interna mirata: “Sono entrata in una stanza dell’ospedale del King’s College e c’erano persone con le tute anticontaminazione che sono arrivate con una scatola di piombo contenente un materiale radioattivo. Mi hanno iniettato tutto e sono diventata radioattiva. Dovrebbe garantirmi forse un anno, forse due o tre anni, di libertà dalle cure. Nel migliore dei casi aiuta a far scomparire le metastasi, ma non è successo”.
