Francesco, il Papa anticonformista che parlò di “frociaggine” nei Seminari e di suore “zitellone”

Con il sua totale avversione alle convenzioni, Francesco è stato un vulcano di gesti e parole senza filtri che hanno sorpreso e fatto parlare il mondo. Dagli schiaffetti sulle mani alla fedele cinese che tentò di abbracciarlo il 31 dicembre 2019, allo sguardo all’orologio quando cantava Ligabue. Dalla frase sulla “frociaggine” nei seminari, alla celebre ammonizione alle suore a essere “madri e non zitellone“.
Il gesto con cui Bergoglio allontanò la fedele dopo la messa di fine anno nel 2019 diventò subito virale: dopo la solenne celebrazione del Te Deum, il pontefice era sceso in piazza San Pietro e si era avvicinato ai fedeli, una donna cinese gli afferrò la mano, tirando a sé il braccio del Papa e lui, per liberarsi, dovette usare le maniere forti, dandole qualche schiaffetto sulla mano e allontanandosi con aria nervosa. Salvo poi scusarsi il giorno dopo: “A volte perdiamo la pazienza. Anche io. E chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri”, disse prima dell’Angelus. Memore della gaffe, qualche giorno dopo il Papa provò a rimediare, ma rischiando un secondo scivolone. In occasione dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, una suora africana gli tese le braccia calorosamente e lui ribattè scherzosamente: “Ho paura! Tu mordi! Io ti do il bacio, ma tu stai tranquilla, non mordere!”.
Più recente e più clamorosa la frase sull’omosessualità svelata da Dagospia: “Nella Chiesa c’è già troppa frociaggine”, disse riferito alla presenza di persone omosessuali nei seminari durante un incontro a porte chiuse con oltre 200 vescovi il 20 maggio 2024, in occasione dell’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana. La risposta della Santa Sede alla polemica per le parole attribuite al Santo Padre arrivò 24 ore dopo che erano trapelate: “Papa Francesco è al corrente degli articoli usciti di recente circa una conversazione, a porte chiuse, con i vescovi della Cei – precisò il portavoce vaticano Matteo Bruni – Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri. Come ha avuto modo di affermare in più occasioni, nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti”. Tuttavia meno di un mese dopo, il 12 giugno 2024 nell’incontro a porte chiuse con i sacerdoti romani all’Università Salesiana, Francesco tornò sulla questione della omosessualità nella Chiesa affermando: “In Vaticano c’è aria di frociaggine”.
Memorabile, poi, l’impazienza nel corso delle cerimonie pubbliche. Come quando il 6 ottobre 2016 ci fu un curioso fuori programma alla presentazione in Vaticano del convegno Sport e fede: durante il discorso di Ban Ki-Moon, Papa Francesco si alzò per ringraziare, ma il segretario generale dell’Onu non aveva ancora terminato. Il pontefice dovette tornare sui suoi passi e rimettersi sedere, nell’imbarazzo generale. Più recentemente, il 18 maggio 2024 durante l’evento Arena di Pace – Giustizia e Pace si baceranno, tenutosi all’Arena di Verona e condotto da Amadeus, mentre Ligabue cantava il brano “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”, e precisamente durante la strofa “Io non lo so / quanto tempo abbiamo / quanto ne rimane”, Francesco gettò uno sguardo al suo orologio. La scena scatenò una serie di reazioni e commenti ironici sui social media, rendendo il gesto del pontefice virale.
Che dire poi delle suore che il Pontefice riprese il 22 ottobre 2021 durante la visita alla Curia generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice, riunite per il Capitolo generale? Il pontefice le mise in guardia dalla “mondanità spirituale”, invitandole a una castità “feconda” perché “siete madri e non zitellone”. Ancora prima, dopo la strage di Parigi nella redazione di Charlie Hebdo, durante il volo che lo portavo dallo Sri Lanka alle Filippine il pontefice affermò che “è aberrante uccidere in nome di Dio”, ma è sbagliato anche “insultare le religioni. Se un mio amico dice una parolaccia contro mia mamma, gli arriva un pugno“. Nel viaggio di ritorno, poi, affrontò così il tema della procreazione responsabile con i giornalisti: “Alcuni credono, scusatemi la parola, che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli. No. Paternità responsabile”.