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Usa, la Corte Suprema sospende l’espulsione di cittadini venezuelani dal Texas

Nuovo capitolo nello scontro tra il presidente e la magistratura. La Corte ha sospeso l'applicazione dell'Alien Enemies Act del 1798 invocato da trump
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Le deportazioni di massa di migranti e soprattutto quelle dei venezuelani, basate su un l’Alien Enemies Act del 1798, dovranno aspettare. La Corte Suprema americana ha sospeso, nella mattinata di sabato, l’espulsione dagli Stati Uniti di quelli che Donald Trump e la sua amministrazione hanno definito membri di gang criminali venezuelane.

Le prove a carico delle migliaia di persone raggiunte dal provvedimento di Washington si sono rivelate, in diversi casi, superficiali se non addirittura infondate, ma l’intento dichiarato del presidente è quello di ricacciare indietro anche persone dotate di permesso di soggiorno negli Usa ma considerate “nemiche” per la loro provenienza. È ciò su cui si basa l’Alien Enemies Act invocato dal tycoon, pensato nel XVIII secolo per dare l’opportunità all’amministrazione, ma solo in caso di guerra, di rispedire nei propri Paesi d’origine i cittadini di Stati considerati “nemici”. Una forma di tutela da attacchi interni e spionaggio che, in una situazione come quella odierna, non è stata considerata applicabile dai giudici supremi che, così, hanno bloccato i rimpatri.

La mossa di Trump, risalente al mese scorso, aveva l’obiettivo di avviare il rastrellamento dei migranti venezuelani in Texas accusati di appartenere alla gang Tren de Aragua, prima di espellerli in un carcere di massima sicurezza a El Salvador. “Il governo ha l’ordine di non espellere alcun membro della presunta classe di detenuti dagli Stati Uniti fino a nuovo ordine di questa corte”, si legge però nell’ordinanza della Corte.

La decisione, peraltro, arriva poche ore dopo il “no” del giudice federale di Washington, James Boasberg, che aveva detto agli avvocati di un gruppo di migranti in Texas in attesa di essere deportati in base alla stessa legge di non avere il potere di sospendere le espulsioni, pur essendo preoccupato per le azioni dell’amministrazione. Lo stesso Boasberg aveva ordinato il blocco di tre voli qualche settimana fa ma poi la Corte Suprema aveva dato un primo via libera all’uso dell’Alien Enemies Act, pur ordinando che ai migranti fosse notificato il procedimento e fosse data la possibilità di un ricorso.

La decisione della Corte Suprema rischia di scatenare l’ennesimo attacco del tycoon nei confronti dei giudici americani. Solo pochi giorni fa Trump si era scagliato contro le toghe, definite “fuori controllo dopo la decisione di congelare le deportazioni di massa di 500mila immigrati del Centro e Sud America. Decisioni che continuano a ostacolare il suo piano di mettere in atto “la più grande deportazione di massa della storia”.

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