Beauty e Benessere

Profumo di pizza, di carbonara, formaggio o barbecue: l’ultima (folle) moda è spruzzarsi fragranze che sanno di cibo. L’esperta: “Si mettono per sfuggire alla realtà”

Dopo il successo dei profumi gourmand, tra note di pasticcini golosi e torte appena sfornate, il 2025 potrebbe essere l’anno della rivincita dei profumi salati. Le note più insolite? Pesce, carne e formaggio

di Flavia Iride
Profumo di pizza, di carbonara, formaggio o barbecue: l’ultima (folle) moda è spruzzarsi fragranze che sanno di cibo. L’esperta: “Si mettono per sfuggire alla realtà”

Negli ultimi anni, accanto all’ondata di profumi gourmand, si sta facendo largo una nuova, sorprendente corrente nel mondo della profumeria: quella delle note salate. I nasi più esperti parlano già del 2025 come l’anno dell’ascesa delle fragranze salate, capaci di rompere gli schemi tradizionali e sorprendere chi cerca esperienze olfattive fuori dagli standard. In risposta al boom dei profumi gourmand, caratterizzati da note dolci e golose, molti brand stanno invece esplorando territori meno battuti, proponendo accordi salati o dolce-salati che evocano piatti tipici, aromi di cucina e suggestioni gastronomiche inedite.

Dalla cucina alla boccetta, insomma. Il panorama del 2025 si arricchisce così di essenze inaspettate e audaci, perfette per chi desidera distinguersi. Tra le più virali sui social c’è Slice Society di Snif, un profumo che unisce basilico, pomodoro e spezie, evocando la crosta bruciacchiata della pizza, e Pizza di Demeter, con intensi accordi aromatici di formaggio, origano e pomodoro. Il viaggio olfattivo continua verso l’Oriente con note ispirate ai sapori umami, tipici di alimenti come parmigiano, funghi, salsa di soia e brodo di carne: è il caso di Umema di Ugo Charron. Anne-Sophie Behaghel, naso dello studio indipendente Flair Paris, ha dichiarato che sempre più marchi richiedono creazioni ispirate alla cucina salata, non solo per offrire un’alternativa ai gourmand, ma anche perché l’innovazione tecnologica ha permesso la creazione di nuove molecole sintetiche capaci di riprodurre fedelmente aromi complessi. Ne è un esempio Euphorion, creato da Eurofragance: un ingrediente innovativo dalle sfumature salate e aromatiche che ricordano la carne essiccata, pensato per intensificare le fragranze o donare un effetto umami.

Sorprendentemente, anche il formaggio è tra le note più utilizzate nelle nuove fragranze salate, persino tra i detrattori del formaggio. In profumi come Oud LàLà! di Pastor Privé Parfums, il formaggio viene mitigato dalle note di burro e pepe nero, mentre in X-Ray di Space Fluid gli accordi speziati e ambrati lasciano che il formaggio sia solo una nota percepibile ai nasi più sopraffini. Il brand francese Versatile Paris, dopo aver lanciato l’iconico Croissant Cafè — ispirato all’odore della colazione al bar tra cappuccino e croissant — ha ampliato la sua gamma con una serie di salty fragrance che spaziano da Rital Date, ispirato alla pasta al pesto, a La Foncedalle, con note di erba aromatica, birra, burro e pollo arrosto, che ricordano proprio l’odore del pollo allo spiedo. Il confine tra gusto e olfatto si assottiglia sempre di più in tante referenze lanciate sul mercato negli ultimi anni, con fragranze che riprendono i piatti salati della tradizione. È il caso di Carbonara di Lorenzo Pazzaglia, un profumo dolce e speziato a base di pepe nero, aroma di affumicatura e vaniglia, che ricorda l’omonimo piatto della tradizione culinaria romana.

E per i più audaci non mancano profumi che sanno di carne, barbecue e bacon. Fragranze di questo tipo, come Naju Spring di Pictura Fragrans, sono particolarmente apprezzate dagli uomini perché, secondo alcuni studi, richiamano l’istinto, la fisicità, oltre a evocare una sensazione di comfort o potere. Non è un caso se lo scorso anno la nota catena di fast food KFC ha lanciato N°11 Eau de BBQ, una fragranza in edizione limitata (e subito andata sold out) all’aroma di pollo fritto e carne al barbecue. Ma gli esperti assicurano che non c’è alcun rischio di sapere di carbonella: tutte le note sono sapientemente bilanciate per ottenere una fragranza sì particolare, ma assolutamente portabile. E se l’odore di carne è un guilty pleasure ancora comprensibile, con le note di pesce il mondo dei profumi salati fa il suo triplo salto carpiato. Hilde Soliani, naso italiano che ha iniziato ad esplorare il mondo dei gourmand in tempi non sospetti, vanta in gamma Eau de Cousine, una fragranza dedicata allo chef Paolo Lopriore con note di pesce, formaggio e anice.

In generale, quindi, sembra che anche il mondo dei profumi — come quello del beauty — sia stato travolto dall’ossessione per il food. Ultimamente, infatti, il cibo pare sia diventato la risposta a tutto. È la risposta alla crisi economica, perché se da un lato le persone spendono meno in abbigliamento o lusso, dall’altro non rinunciano a un pasto di qualità o a una cena nel ristorante preferito. È anche una risposta alla crisi emotiva e sociale, perché nei momenti difficili il cibo, ça va sans dire, resta una delle coccole più amate. Il motivo per cui abbiamo voglia di sentire l’odore del nostro cibo preferito non è solo legato allo stomaco: ha molto a che fare con l’umore. Secondo Mintel, più del 45% dei consumatori usa gli odori per migliorare il proprio stato d’animo, e questo potrebbe spiegare perché i profumi più di tendenza quest’anno siano proprio quelli che stimolano le papille gustative e solleticano l’emisfero cerebrale dei sapori.

Secondo Vanessa Caputo, giornalista e content creator esperta di profumi, il successo visto negli ultimi anni dei profumi gourmand è trainato soprattutto dalla Generazione Z, che predilige le note dolci e multisensoriali. Ma se prima si sceglievano fragranze alla vaniglia, zucchero filato o frutti rossi, ora il focus è su mix più complessi, che ricordano i classici comfort food come banana bread, crème brûlée, tiramisù, popcorn, croissant, pane, burro e marmellata. “Molte donne oggi preferiscono i gourmand ai floreali perché sono più rassicuranti e persistenti“, racconta Caputo. “Il boom di queste fragranze è sintomo di un pubblico che vuole sfuggire alla realtà ed è alla ricerca di sensazioni piacevoli”, aggiunge l’esperta, che spiega inoltre come le note predilette per il 2025 continuino ad essere quelle dolci perché “la massa si sta spostando verso i profumi di nicchia, ma non tutti hanno una sensibilità olfattiva tale da poter apprezzare alcune note più particolari. Così, si cercano gli odori molto dolci, quelli più immediati, persistenti e capaci di rievocare esperienze comuni, come quelle legate ai cibi della quotidianità”. Questo non significa, però, che non ci sia spazio per l’evoluzione”, conclude. Le stesse note gourmand, non a caso, si stanno evolvendo e differenziando, ampliandosi verso nuove frontiere — come quelle salate, appunto — in un connubio sempre più stretto tra gusto e profumo.

Credit: Slice Society/Carbonara

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