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Ultimo aggiornamento: 18:09 del 17 Aprile

Giorgetti: “No alla deroga al patto di stabilità per le armi”. Patuanelli: “Governo confuso”

Giorgetti annuncia che "quest'anno raggiungeremo l’obiettivo del 2% del PIL assunto nel 2014" ma che il governo non userà la deroga
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“Con riferimento alle spese per la difesa e più in generale alla sicurezza, il lavoro di ricognizione secondo la metodologia NATO, effettuata con particolare scrupolo, lascia ritenere che già da quest’anno saremo in grado di raggiungere l’obiettivo del 2% del PIL assunto nel 2014. Siamo oltremodo coscienti, anche alla luce delle attuali tensioni, dell’esigenza di incrementare tali spese nei prossimi anni”. Così Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, nel corso dell’audizione in Senato sul Documento di finanza pubblica 2025. Giorgetti aggiunge un passaggio importante: “In questo momento il governo italiano non utilizzerà la deroga al patto di stabilità per le spese militari”.
Eppure, quando la deroga venne decisa in sede europea, il governo Meloni – che da tempo la richiedeva – la rivendicò come un obiettivo raggiunto. “Non è un controsenso non utilizzarla – dice poi Giorgetti ai cronisti che lo raggiungono fuori da Palazzo Madama – il problema è che l’Europa deve ragionare con giudizio, in secondo luogo noi abbiamo chiesto lo scorporo degli investimenti sulla difesa, non delle spese”. A Crosetto lo dice lei? “Sì, sì”, si congeda il titolare del Mef.
“Giorgetti ha detto che abbiamo fatto la battaglia per lo scorporo delle spese militari che però non useremo, mentre Crosetto dice che dobbiamo subito fare lo scorporo ed arrivare al 2% delle spese militari. E Giorgetti dice che arriveremo al 2% con le spese che già facciamo, cosa che la Nato ha sempre detto che non si può fare. È un quadro di confusione, mi sembra che abbiano davvero le idee poco chiare” è il commento, al termine della seduta, del capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli.

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