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“Poker senza Zaniolo”: la chat dei calciatori indagati per le scommesse. “Vi carico i soldi e giocate…”

Nelle carte dell'inchiesta della procura di Milano le chat dei calciatori indagati per giocare a poker virtuale e l'attivismo di Fagioli, che indirizzava i "compagni a giocare sulla piattaforma gestita da De Giacomo". E il gestore gli scriveva: "Prova a giocare un centesimo sul sito che sta proponendo Perin e non ti rivolgo più la parola"
“Poker senza Zaniolo”: la chat dei calciatori indagati per le scommesse. “Vi carico i soldi e giocate…”
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La chat si chiamava “Poker senza Zaniolo” e in effetti il fantasista della Fiorentina, che all’epoca dei fatti giocava nella Roma, non ne faceva parte. Però c’erano Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, entrambi in Nazionale, il centrocampista campione del mondo con l’Argentina Leo Paredes, l’attaccante del Padova (ex Cremonese) Cristian Bonaiuto, il portiere della Juventus Mattia Perin, il centrocapista bianconero Weston McKennie, che per sei mesi ha giocato in prestito al Leeds United insieme al difensore spagnolo Junior Firpo, pure lui indagato per le scommesse clandestine e pure lui componente della chat. Poker senza Zaniolo, infatti, serviva per giocare a poker su alcune piattaforme illegali, almeno secondo le accuse. A gestirle, per gli investigatori, era Tommaso De Giacomo, uno dei personaggi al centro dell’inchiesta della procura di Milano sul giro di scommesse clandestine che coinvolge 12 calciatori che militano e hanno militato in squadre di Serie A.

Il ruolo di Tommy – Noto come Tommy, c’era lui al centro di tutte le attività legate alle scommesse illecite, da quello che emerge dalle indagini della Guardia di Finanza. Era De Giacomo a “fornire tutti i mezzi affinché i giocatori potessero tra loro riunirsi in poker room virtuali e giocare tra loro”, si legge nel decreto di sequestro preventivo firmato dalla gip Lidia Castellucci. Ed era sempre Tommy a ricaricare il “tavolo virtuale di tutti i giocatori di poker quando i calciatori organizzavano, sul gruppo WhatsApp denominato poker senza Zaniolo, una sessione di partite di poker”. È il 15 novembre del 2022 quando De Giacomo spiega a Fagioli il funzionamento delle poker room virtuali. “Eh, devo fare un account ad ogni persona e basta…vi carico i soldi e giocate…posso fare un tavolo privato… chiaro che organizzarlo in 4 minuti è difficile ma posso organizzarlo”.

Il sospetto di Perin: “Si svelano gli altarini” – A un certo punto, però, alcuni dei componenti della chat avevano provato a cambiare portale, per utilizzarne uno che avesse commissioni di gioco – le cosiddette rake – più basse. “In tale contesto – si legge nelle carte – Perin Mattia forniva un nuovo sito di gioco, provvedendo ad assegnare ai partecipanti le credenziali e comunicando le informazioni relative alle modalità di gioco e i conti ricevuti da una terza persona (allo stato non identificata, verosimilmente il gestore del nuovo sito illegale); a sua volta Buonaiuto riferiva che, durante il periodo del Lockdown, utilizzava una piattaforma senza rake“. A quel punto però, Fagioli aveva informato De Giacomo. “Prova a giocare un centesimo sul sito che sta proponendo Perin e non ti rivolgo più la parola te lo dico che mo mi metto di punta”, replicava Tommy. “Fagioli lo rassicurava che avrebbe giocato solo per lui”. Quindi per “paralizzare” le iniziative degli altri calciatori, il centrocampista della Fiorentina parlava “dell’esistenza di presunti problemi tecnici sull’utilizzo della piattaforma indicata da Perin”. Tutto per “indirizzare i compagni a giocare sulla piattaforma gestita da De Giacomo”. Quindi proponeva agli altri un nuovo portale, sempre indicato da De Giacomo ma con una rake più bassa, pari a quella del sito segnalato dal portiere. “In tale contesto – si legge sempre nelle carte – Fagioli forniva a tutti i partecipanti le nuove credenziali (a lui inoltrate da De Giacomo) e si impegnava a riportare gli stessi a giocare nuovamente sulle piattaforme suggerite da De Giacomo, il quale, tra l’altro, aveva caricato i conti con 10.000 euro a tutti i giocatori”. Perin, però, notava qualcosa di sospetto e scriveva: “Non giocano perché non è il sito loro, ora scopriamo la polvere sotto il tappeto dai, si svelano gli altarini adesso … mi puzza un po’ sta cosa”.

E anche per questo motivo se secondo gli inquirenti Fagioli non era un semplice scommettitore, ma è accusato insieme a Tonali di aver fatto da intermediario tra gli organizzatori delle piattaforme di gioco illecite e gli altri calciatori. “Ho indicato il sito illegale sul quale effettuare scommesse on line, su roulette o poker a Zaniolo”, ha detto l’ex centrocampista della Juventus ai pm. In quella chat per il poker, però, Zaniolo non c’era.

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