L’attrice Karla Sofia Gascon è entrata nella storia del cinema con le nomination agli Oscar 2025 per il film “Emilia Peréz“, come la prima attrice trans candidata come Miglior Attrice Protagonista. Un percorso che si è interrotto bruscamente, dopo che si è trovata coinvolta in un terremoto che le ha sconvolto la vita. Infatti è stata accusata di aver usato parole d’odio dal suo profilo X. In particolare sono stati “rintracciati” vecchi tweet in cui si scagliava contro i musulmani, i cinesi e George Floyd, ucciso dalla polizia. L’attrice, intercettata da Il Corriere della Sera, rivela la sua versione dei fatti.
“Mai detto quelle cose. – ha tuonato – Sono stata vittima dell’odio per ciò che io rappresento. Sui social avevano rubato il mio nome. Sono stata zitta per tanto tempo, perché non sarei stata creduta, qualunque cosa avessi detto l’avrebbero strumentalizzata. Perfino qualche amico è venuto da me e mi ha detto: dai, Karla, a me puoi dirlo, confessa… Ero disarmata”.
E ancora: “È l’epoca dei fake, possono essere stati politici, fanatici. È un problema sociale, molta gente pensa che una donna biologica non debba competere con me. Qualcuno può provare che abbia pronunciato quelle parole, quegli insulti? Posso avere imprecato, detto vaff… e per quello mi scuso. Ma non sono certo razzista. Mai detto cose cattive. Sono caduta in una trappola. Mi hanno messa in mezzo attribuendomi tutto quello che odiavo. Dobbiamo imparare dalla diversità, a tanti piace sentirsi dire come vivere, seguira l’onda è più facile”.
Poi l’affondo finale: “Comunque il mondo del cinema è un riflesso della società. E la società è ipocrita. Potevano attaccarmi quando ho vinto a Cannes, invece hanno aspettato il picco della popolarità. Voglio pensare che i membri dell’Academy siano onesti”.