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Un cargo contro una petroliera noleggiata dal Pentagono, timori di disastro ambientale in Uk. “A bordo greggio e cianuro di sodio”

Collisione nel Mare del Nord, di fronte al porto di Hull. La nave che trasportava greggio era praticamente ferma, mentre il cargo (di bandiera portoghese) le è finito contro. Tutti i marittimi sono stati portati in salvo
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Paura al largo delle coste del Regno Unito, nel Mare del Nord, dopo la collisione tra una petroliera svedese che batte bandiera Usa e un mercantile tedesco ma con bandiera portoghese. L’incidente non ha provocato morti, ma c’è timore per un possibile disastro ambientale, mentre non si conoscono le dinamiche esatte dello scontro. La petroliera era stata noleggiata dall’esercito americano, in particolare dal Military Sealift Command: lo ha riferito Jillian Morris, portavoce del comando che gestisce navi con equipaggio civile per trasporti del Pentagono.

A bordo della nave che trasportava greggio si è sprigionato un incendio ed è stata necessaria un’operazione d’emergenza per evacuare i marinai a bordo. Secondo i media britannici l’intero equipaggio – composto da 37 marittimi – è stato trasferito a terra: l’incidente, dunque, non ha causato dei morti. Al momento una sola persona risulta ricoverata in ospedale, mentre gli altri sarebbero illesi o leggermente contusi.

Il danno ambientale – La Guardia Costiera fa sapere dal canto suo di aver disposto valutazioni ad hoc per verificare l’impatto del “probabile inquinamento” causato dall’incidente, avvenuto a poche miglia di distanza dal porto inglese di Hull, circa 250 chilometri a nord di Londra. I servizi di soccorso hanno creato una zona di esclusione marittima e aerea di 5 miglia attorno all’area in cui si è verificato l’incidente. L’impatto ambientale, in termini d’inquinamento del tratto di mare, è dunque in via di valutazione. La petroliera, infatti, trasportava carburante per jet militari Usa, mentre il cargo che l’ha speronata aveva a bordo cianuro di sodio per l’industria dei metalli. Il primo carico è stato confermato dal Pentagono, il secondo dai documenti di accompagnamento dei 15 container.

La dinamica dell’incidente – La nave con bandiera Usa – Stena Immaculate – fa capo alla Stena Bulk, società armatrice con sede in Svezia: era stata affittata dall’azienda americana di trasporto marittimo basata a San Francisco. Il cargo, invece, si chiama “Solong” ed è di proprietà della Reederei Köpping, armatore e spedizioniere che ha il suo quartier generale nel fiordo di Kiel, in Germania: batte attualmente bandiera del Portogallo essendo stata affittata da un’azienda portoghese. Partita dallo scalo di Grangemouth, in Scozia, la portacontainer ed era diretta a Rotterdam, nei Paesi Bassi. Secondo una prima ricostruzione la petroliera – partita dal porto greco di Agioi Theodoroi – era sostanzialmente ferma (velocità 0,1 nodi). La Solong, per cause ancora da chiarire, le è finita contro a una velocità di circa 16 nodi, quindi anche abbastanza sostenuta. Le condizioni di mare e di meteo non sono apparentemente estreme.

La nave del Pentagono – Secondo la Bbc, la la Stena Immaculate – utilizzata per il trasporto di prodotti chimici e petroliferi – è una delle dieci arruolate in un programma del governo statunitense concepito per rifornire di carburante le forze armate in caso di conflitto o di emergenza nazionale. Ciò significa che può essere usata dall’esercito statunitense con breve preavviso. In un primo momento non vi era alcuna indicazione che la Stena Immaculate fosse stata attiva in questo senso, poi però è arrivato direttamente il Pentagono a confermare di aver in gestione la nave.

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