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“Mi sono lanciato dall’edificio più alto del mondo. Cosa mi piace? L’orgasmo finale che è il momento del salto”: il video del base jumper Maurizio di Palma

A Vanity Fair ha raccontato che "ci sono strutture e luoghi naturali dai quali si salta che devono avere delle caratteristiche specifiche di sicurezza per essere definite saltabili. Ho saltato in quasi 600 punti differenti un po' in giro per il mondo..."

di F. Q.
“Mi sono lanciato dall’edificio più alto del mondo. Cosa mi piace? L’orgasmo finale che è il momento del salto”: il video del base jumper Maurizio di Palma

Si chiama Maurizio di Palma e insieme a Roberta Mancino ha rappresentato l’Italia durante l’evento di base jumping Exit#139 che si è tenuto a Dubai e nel quale ‘si salta’ dal 139° piano del Burj Khalifa, l’edificio più alto del pianeta. 500 metri per dieci secondi di caduta libera.

A Vanity Fair ha raccontato che “ci sono strutture e luoghi naturali dai quali si salta che devono avere delle caratteristiche specifiche di sicurezza per essere definite saltabili. Ho saltato in quasi 600 punti differenti un po’ in giro per il mondo, in 36 paesi nel mondo (…). Il minimo di altezza su terreno è circa di 30 metri. Siamo in una categoria dove i salti sono vincolati, il paracadute si apre subito: la Torre di Pisa o il Duomo di Milano è un salto vincolato, sono 47 m, quindi si salta il paracadute si apre subito. In 25 m è completamente aperto e si vola quei pochi secondi prima di toccare il terreno. In un salto come il Burj Khalifa, che è di 500 m, da dove abbiamo saltato noi, si sale si fa quasi oltre 10 secondi di caduta libera”.

Ma cosa si prova? “A me personalmente piace il salto, chiamiamolo “l’orgasmo finale”, però il momento più bello è anche la preparazione del salto che è molto affascinante. Prendiamo, per esempio, un salto magari non autorizzato, è affascinante, si diventa un po’ dei James Bond, per cercare di capire come fare a intrufolarsi nella struttura, per riuscire ad arrivare nel punto, si studia l’oggetto, quindi anche quella è una parte affascinante. Non ultimo il fatto della preparazione tecnica che c’è nel salto. Facciamo figure aeree, acrobazie, linee di volo con la tuta alare. Ci si allena per migliorare la performance e la sicurezza di conseguenza”. E Di Palma spiega che per chi fa il base jumper “il lancio da quel palazzo è il massimo possibile. Stavamo lavorando per la realizzazione di questo progetto da quasi 6 anni. È stato unico nel suo genere anche nel tipo di salto, perché nessuno di noi ha avuto mai la possibilità di saltare da un palazzo così alto (…). Ovvio che quello che sembra il paradiso per noi è l’incubo di di penso 8 miliardi di persone”.

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