“Il discorso di J. D. Vance è stato allucinante. Più allucinante ancora è stato il commento della Meloni, perché con quel discorso si ribaltano totalmente i valori dell’Occidente. È una roba incredibile. Una bella risposta a Vance io l’avrei data così: ‘Caro Vance, tieniti i tuoi fondamentalisti bigotti che hanno visto Dio, tieniti il Ku Klux Klan e dacci indietro la Statua della Libertà che te l’abbiamo mandata noi, vecchia Europa‘”. Così a Dimartedì (La7) Pier Luigi Bersani commenta il discusso discorso tenuto dal vicepresidente degli Usa, J. D. Vance, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove ha bacchettato l’Europa sull’immigrazione e sulla mancanza della libertà di espressione.
“Si capisce che per Vance gli illiberali non sono i neonazisti – continua Bersani – cioè quelli che minimizzano l’Olocausto, ma sono quelli che non accettano di fare un accordo politico con loro. Vance saprà che nella dichiarazione di indipendenza degli Usa c’è scritto che tutti gli uomini nascono uguali e hanno diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Anche i messicani, anche quelli della Groenlandia, immagino anche gli immigrati”.
“Siamo arrivati al punto che la lezione di liberalismo la deve dare un ex comunista italiano“, ironizza il conduttore Giovanni Floris, il quale chiede all’ex ministro se, secondo lui, Giorgia Meloni ha scelto di stare con le democrazie liberali oppure con quelle illiberali.
“Giorgia Meloni fa il ponte, no? – risponde ridendo Bersani – Questa storia del ponte lasciamola ai nostri telegiornali, che, per amor di Dio, ce la raccontino pure, ma è una cosa grottesca. Questa storia di stare un po’ con Trump e un po’ con l’Europa finisce che non stai né con Trump, né con l’Europa. Non sei né carne né pesce. La verità è che non contiamo niente, perché per l’Italia l’unico modo di contare sarebbe mettersi i panni del paese fondatore dell’Europa. Invece di fare le riunioni a Parigi, dovrebbero essere fatte a Roma. Così puoi contare qualcosa”.
E chiosa: “Poi si discute anche con Trump. Ma, perbacco, con la schiena dritta, non sempre inchinandosi un po’ qua e un po’ là”.