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“Lauro è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli. È cresciuto insieme alle ragazze di strada, ricordo quando…”: la lettera della mamma al cantante in gara a Sanremo 2025

Le toccanti parole della mamma di Achille Lauro: cosa ha scritto

di Paolo Aruffo
“Lauro è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli. È cresciuto insieme alle ragazze di strada, ricordo quando…”: la lettera della mamma al cantante in gara a Sanremo 2025

Pochi minuti dopo l’esibizione di Achille Lauro al Festival di Sanremo 2025 – durante la serata di oggi mercoledì 12 febbraio – il cantante di “Incoscienti giovani” invia una nuova mail alle redazioni. Stavolta a scrivere è la mamma (Cristina Zambon), che esordisce così: “Lauro ha sempre avuto una fissazione per la scrittura. La mattina, quando mi svegliavo, entravo in camera sua e lo trovavo ancora sveglio a scrivere. Lo sgridavo perché non dormiva mai. Aveva solo 11 anni. Si imbarazzava, nascondeva i fogli. Non ha mai detto “scrivo canzoni” o “voglio fare il cantante”, ma ho capito presto che per lui scrivere era un modo per superare momenti difficili”.

Quindi continua: “In mezzo a tutto quello che abbiamo vissuto, ho sempre cercato di insegnargli cosa fosse l’amore, convinta che chi impara a seguire quel faro, presto o tardi, riconosca la strada. E così è stato. Lauro è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli, ma che ho accolto come tali. Figli di storie difficili e case famiglia dove io facevo volontariato. È cresciuto insieme alle ragazze di strada, ricordo quando andavo di notte sui marciapiedi con Don Giovanni a convincerle a scappare da quella vita e a trovare un posto sicuro, e molte volte, restavano a casa nostra. È cresciuto con i suoi amici, ragazzi con famiglie inesistenti, errori alle spalle, rabbia dentro. Li conosco tutti. Sono stati come figli anche per me. Giovani incoscienti, ma con un grande cuore”.

Quindi aggiunge: “Oggi Lauro è adulto e insieme cerchiamo di sostenere tutti quei posti dove ci sono ragazzi che hanno bisogno: dagli ospedali, alle comunità e ovunque ci sia necessità. Sono grata di tutto questo e di vedere che oggi lui non si dimentica di chi ha bisogno e di chi era come lui. Nonostante tutto quello che abbiamo passato, Lauro ha riconosciuto quel faro e ha imparato l’unica cosa che conta realmente: l’importanza di amare e il bisogno di tutti noi di essere amati”. Infine conclude: “Se quei ragazzi non avessero conosciuto l’amore, incluso mio figlio, forse si sarebbero persi in cerca di quell’amore che non avrebbero mai trovato. Mamma“.

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