Operaio ferito in un cantiere: lasciato davanti all’ospedale. Indagato il titolare della ditta

In terapia intensiva, intubato e con prognosi riservata a causa dei traumi a un polmone, alla colonna vertebrale e in altre parti del corpo. Mentre il titolare della ditta per la quale stava lavorando in nero è ora indagato. E resta ancora da capire chi, dopo l’infortunio sul lavoro, abbia scaricato il giovane di origine peruviane davanti all’ospedale di Rivoli, vicino a Torino.
Il lavoratore, senza fissa dimora, ha 22 anni e il 3 febbraio stava lavorando alla demolizione di una casa privata a Collegno, quando è stato travolto dal soffitto crollato. Polmone perforato, costole rotte, traumi, danni alla colonna vertebrale e al torace: queste erano le sue condizioni quando è stato abbandonato davanti alla struttura sanitaria.
Nell’auto, a quanto pare, c’erano due persone. Al momento l’unico indagato è il responsabile di una ditta individuale che si occupa di demolizioni. Il fascicolo è aperto per lesioni colpose gravissime. La vittima è un peruviano che, secondo quanto ricostruito, era il suo secondo giorno di lavoro e ancora non aveva portato all’imprenditore i documenti necessari per la messa in regola. A portarlo in ospedale sarebbe stato lo stesso imprenditore.
“Questo caso – commenta Sarah Pantò, segretaria della Cgil Torino – rende evidente come il crescente fenomeno del lavoro nero, oltre a negare i diritti fondamentali dei lavoratori, espone questi ultimi a rischi gravi, sia in termini di sicurezza sul lavoro che di assistenza sanitaria in caso di infortunio. E si inserisce in un quadro più ampio di precarietà e sfruttamento che sta colpendo sempre più lavoratori nel nostro Paese”.