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“Porto con me una valigia solo per il cibo e cerco posti che mi permettano di cucinare gli alimenti come li voglio”: lo confessa il bodybuilder Andrea Presti

Ha raggiunto il suo obiettivo dopo fallimenti e stop forzati, dopo ore di palestra ogni giorno, di dieta, di vita regolata da una rigorosa disciplina

di F. Q.
“Porto con me una valigia solo per il cibo e cerco posti che mi permettano di cucinare gli alimenti come li voglio”: lo confessa il bodybuilder Andrea Presti

“Diventa ciò che sei. Come raggiungere i propri obiettivi scegliendo di fare ciò che ci rende felici”. Parola (e titolo del libro) di Andrea Presti che aveva un sogno: essere protagonista del palco del Mr Olympia, i “Mondiali” del bodybuilding. E ci è riuscito per ben tre volte. Nelle note del libro si legge che quel sogno “l’ha realizzato per la prima volta a trentaquattro anni, nonostante pochissimi nel suo ambiente avessero scommesso sulle sue potenzialità. Ha raggiunto il suo obiettivo dopo fallimenti e stop forzati, dopo ore di palestra ogni giorno, di dieta, di vita regolata da una rigorosa disciplina“.

“L’intento era quello di raccontare com’è nata la mia passione e come ho intrapreso il percorso da bodybuilder – ha detto a Il Corriere della Sera – (…) Sono cresciuto in questo ambiente. All’inizio era un fattore puramente estetico, mi piaceva quel tipo di fisicità, lo rivedevo nei cartoni animati e nei supereroi che seguivo. Poi il bodybuilding è diventato un rifugio in tante situazioni, come quando è morto mio padre. L’unico posto sicuro in cui mi sentivo a mio agio”. È cambiato negli anni il mondo del bodybuilding?

Uno sport che porta Andrea a stare “in pace con me stesso, è l’unico momento in cui non penso a nient’altro. Il bodybuilding è scandito da una routine estremamente ligia. Chi lo fa deve rispettare queste regole. Il numero di pasti al giorno, le ore di allenamento, gli sgarri”.

Ma la vita di chi deve fare attenzione al proprio corpo non è facile soprattuto quando si viaggia molto: “Porto con me una valigia solo per il cibo e cerco sempre posti che mi permettano di cucinare gli alimenti come li voglio. Quando smetterò di gareggiare, la cosa più bella che faro sarà partire con uno zainetto leggero e basta”.

Il volume “Diventa ciò che sei. Come raggiungere i propri obiettivi scegliendo di fare ciò che ci rende felici” racconta il suo percorso dal principio di Andrea, iniziato sul tatami come atleta judoka e continuato durante l’adolescenza “tra gli scossoni di un rapporto complesso con i genitori e del grande dolore causatogli dalla perdita del padre”. Per poi arrivare agli approcci iniziali e “clandestini” con la sala pesi e alle preoccupazioni imprenditoriali che lo hanno fatto crescere in fretta, fino alla scelta di fare all in e buttarsi anima e corpo nel bodybuilding professionistico

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