“Un grande visionario che ha cambiato la nostra epoca: Bill Gates a Che tempo che fa“, annuncia Fabio Fazio sul suo profilo X. L’ennesimo colpaccio per il programma in onda sul Nove che domenica 9 febbraio ospiterà in collegamento anche il conduttore e direttore artistico del Festival Carlo Conti “per raccontarci il prossimo Sanremo 2025 con tante sorprese”, assicura l’account social della trasmissione.
Lo scorso anno Fazio aveva ospitato Amadeus e Fiorello. Non una novità in senso assoluto, accadeva ogni anno quando “Che tempo che fa” andava in onda su Rai3 ma il passaggio del titolo storico sul Nove aveva certamente peggiorato il clima e i rapporti tra l’azienda pubblica e il conduttore savonese. Qualcuno aveva storto il naso, mesi dopo era arrivato l’annuncio del passaggio di Amadeus al gruppo americano.
Nuovi malumori a Viale Mazzini. Non a caso nel regolamento è stata confermata la cosiddetta clausola “anti Fazio” con il primo classificato che “non potrà partecipare ad altri programmi televisivi diverse dalla Rai fino al 18 febbraio 2025”. Con il passare dei mesi, almeno sul fronte “Che tempo che fa“, i rapporti sono apparsi più sereni. Fazio ha ospitato volti Rai in più occasioni, lanciando anche fiction in onda su Rai1, e al tavolo si è occupato con frequenza dei titoli di punta del servizio pubblico.
Sullo sfondo, appunto, uno strano incrocio di volti. Tra i co-conduttori di “Sanremo 2025” figurano Nino Frassica e Katia Follesa, l’attore è nel cast fisso di “Che tempo che fa” mentre la comica conduce proprio sul Nove “Comedy Match“. Al tavolo appare con frequenza anche Cristiano Malgioglio, altro co-conduttore del Festival, mentre Gabriele Corsi, volto di Discovery, sarà impegnato alla guida del “PrimaFestival“.
Per l’edizione 2026 il Tar della Liguria ha chiesto una gara aperta a tutti: “In questo momento non si profila alcuna opportunità concreta. La Rai, com’è suo diritto, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato e sta difendendo asset per lei importante. Certo se ci sarà una gara qualsiasi gruppo editoriale avveduto valuterebbe l’opportunità commerciale di acquisire i diritti del Festival, se questa si presentasse in forme certe e definite”, ha dichiarato Alessandro Araimo, amministratore delegato di Warner Bros. Discovery, al quotidiano Repubblica.
