Anche nei giorni festivi in caso di sciopero dei treni dovranno essere previste fasce garantite a tutela dei viaggiatori. A deciderlo è stata la Commissione di Garanzia sugli scioperi che dopo una consultazione delle parti sociali ha modificato l’Accordo del 1999 che definisce i servizi minimi essenziali nel settore ferroviario – gruppo Ferrovie dello Stato “introducendo un sistema di fasce di garanzia anche nei giorni festivi (7-10 e 18-21) e rafforzando il livello di servizi minimi garantito per la media e lunga percorrenza”. Matteo Salvini gongola: una nota del suo ministero sottolinea che “è una scelta ragionevole e tutela milioni di italiani” e “le battaglie di qualche sindacato non possono cancellare i diritti degli altri cittadini”. L’Usb trasporti invece parla di “ulteriore stretta sul diritto di sciopero” decisa “nonostante la palese e formale contrarietà di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative dei ferrovieri”.
La Commissione è intervenuta “nell’esercizio del potere di regolamentazione provvisoria attribuitole dall’art. 13 l. n. 146/1990, dopo avere preso atto della mancanza di accordo tra le parti”, cioè il gruppo e i sindacati.
Le modifiche sono state ritenute “necessarie per adeguare la disciplina vigente – a distanza di oltre 25 anni dalla sua adozione – all’obiettivo di un equilibrato contemperamento tra diritto di sciopero e diritto alla mobilità“, prosegue la nota, in cui si segnala come “non sia apparso più rispondente ai tempi, infatti, un assetto in cui non era garantita alcuna tutela ai viaggiatori del trasporto regionale nei giorni festivi – diversamente, tra l’altro, da quanto avviene negli altri settori (trasporto aereo, marittimo e pubblico locale) – e in cui operava, per la media e lunga percorrenza (in cui rientra l’Alta Velocità), un livello di tutela inferiore rispetto a quello assicurato per le linee regionali nei giorni feriali”.
Per l’Usb la nuova regolamentazione “non solo è ingiustificata, in quanto interviene su un corpo normativo frutto dell’accordo sottoscritto nel 1999 e mai disdetto dalle parti sindacali, ma si basa su dati forniti dalla controparte aziendale nonché su valutazioni del tutto arbitrali e non suffragate dai fatti”. E “l’unico vero motivo dell’intervento scomposto della commissione sembra derivare solo ed esclusivamente dal fatto che gli scioperi nelle ferrovie stanno funzionando, con adesioni altissime. Il sistema aziendale e istituzionale reclamava una stretta, alla fine puntualmente arrivata. Questo atto non contempera il diritto alla libera circolazione, ma consegna solo un altro enorme regalo al gruppo Fs e alle aziende delle attività ferroviarie. Non ci fermeremo e valuteremo tutte le iniziative di carattere legale e sindacale”.