Estradato da Santo Domingo il terzo presunto killer di Margherita Ceschin, l’anziana uccisa a Conegliano nel 2023

È stato arrestato ed estradato da Santo Domingo anche il terzo uomo accusato di aver ucciso la settantaduenne Margherita Ceschin il 23 giugno 2023 a Conegliano. Si tratta del 25enne Joel Luciano Lorenzo, che lo scorso 25 ottobre è stato individuato nella Repubblica Dominicana. Ora si trova nel carcere romano di Rebibbia.
Secondo gli inquirenti il delitto era stato orchestrato dall’ex marito della Ceschin, Enzo Lorenzon. Le indagini sul caso condotte dai carabinieri di Conegliano Veneto su disposizione della Procura della Repubblica di Treviso, avevano individuato quali responsabili del delitto anche Luciano Lorenzo Sergio Antonio e Mateo Garcia Jose Luis, che sono già stati arrestati.
Nei confronti di Joel Luciano Lorenzo era stato disposto mandato d’arresto internazionale ed emessa una red notice Interpol con attivazione dello Scip della Criminalpol diretta dal Prefetto Raffaele Grassi e dell’Esperto per la sicurezza di stanza a Santo Domingo.
Il delitto Ceschin inizialmente era parso un furto “finito male” ai danni di un’anziana indifesa. Nel giro di un mese la ricostruzione della Procura della Repubblica di Treviso e dei carabinieri tracciò tutt’altro quadro grazie alle riprese di impianti di sorveglianza e, soprattutto, al contenuto di intercettazioni telefoniche. E parlò di un omicidio progettato con freddezza da parte dell’ex marito della Ceschin, che puntava a risolvere alcune contese patrimoniali legate al divorzio per poter poi andare a vivere con la sua ex domestica, di 48 anni più giovane.
La vittima era stata trovata priva di vita nella sua abitazione completamente a soqquadro. Il disordine creato negli ambienti dai killer era invece solo una messinscena con l’obiettivo principale di uccidere la donna, che era stata selvaggiamente picchiata e anche soffocata. Così a finire sotto accusa presunto mandante del delitto è stato l’ex marito, un 80enne proprietario di un’azienda vinicola di Ponte di Piave (Treviso), comune dove aveva scelto di andare a convivere con quella che inizialmente era stata assunta come collaboratrice domestica, una cittadina dominicana di 32 anni. Assieme a loro, assoldati come esecutori materiali dell’assassinio, erano stati arrestati due conoscenti, connazionali della giovane, di 38 e 41 anni, uno dei quali era risultato avere dei precedenti legati a un traffico di cocaina.
Grazie alle suggerite dalle informazioni sul cattivo rapporto con il marito fornite da suoi conoscenti, gli investigatori avevano accantonato la pista della rapina andata a male, per mettere a fuoco il movente reale, quello di un’esecuzione su commissione.