Pioggia di nomination per Emilia Perez. Seguono a ruota The Brutalist e Wicked. Mentre Vermiglio di Maura Delpero rimane fuori dalla cinquina dei film internazionali. Sono appena state annunciate le nomination agli Oscar 2025 e tutto sembra essere andato secondo i piani.
Film e registi – Il film di Jacques Audiard guida la classifica dei più citati nelle cinquine degli Oscar con 13 nomination, mentre quello di Brady Corbet segna 10, come il musical fantasy di Jon M. Chu. A seguire Conclave di Edward Berger e A complete unknown di James Mangold a 7. Mentre il vincitore dell’ultima Cannes, Anora è a 6 e il body horror di Coralie Fargeat, The substance, è a 5. Se nelle dieci nomination per il miglior film non possiamo sbilanciarci, nella cinquina per la miglior regia se la giocano ovviamente Brady Corbet per The Brutalist, il filmone di tre ore sulla nuova travagliata vita americana di un architetto ungherese scampato ai campi di concentramento e Jacques Audiard con il discusso Emilia Perez, osservazione alla francese sul boss del narcotraffico che cambia sesso. Vanno in cinquina peraltro, tra il gran traffico, anche James Mangold per il biopic su Bob Dylan, Sean Baker per Anora e proprio la Fargeat (unica donna della categoria).
Attori e attrici protagonisti – Tra gli attori una spanna davanti agli altri Adrian Brody in The brutalist, ma lo tallonano Ralph Fiennes con il suo compunto e impaurito cardinale di Conclave, Timothée Chalamet per il suo inafferrabile Dylan in A complete Unknown e la sorpresa Sebastian Stan che interpreta Donald Trump in The apprentice (in nomination anche con Jeremy Strong). Tra le attrici lotta serrata tra la monumentale e rinata Demi Moore in The Substance e la non proprio irresistibile Karla Sofia Gascon di Emilia Pérez. Seguono ad onor di firma Cynthia Erivo in Wicked, Mikey Madison per Anora e Fernanda Torres per il film brasiliano I’m Still Here.
Delusione Vermiglio – E a proposito di film internazionali brucia l’esclusione dell’italiano Vermiglio di Maura Delpero. Spinto all’inverosimile dai media italiani, il bozzetto femminil verista sulle montagne trentine non ha convinto i votanti dell’Academy che gli hanno preferito proprio I’m still here di Walter Salles; l’iraniano Il seme del fico sacro; l’horror targato Danimarca, La ragazza con l’ago; ancora Emilia Perez (vincerà qui come film straniero liberando una casella per un film a produzione USA, vedrete) e il sorprendente film d’animazione lettone Flow. Il film di Gints Zilbalodis va anche ad insidiare Inside out 2 tra le nomination per la miglior animazione che vede anche il ritorno dei mitici Wallace & Gromit, come di Il robot selvaggio che con la candidatura al miglior suono e al soundtrack arriva addirittura a 3 nomination.
Le altre nomination – Battaglia anche nelle categorie di attori e attrici non protagonisti. Tra le donne sbuca nientemeno che Isabella Rossellini (parti minuscola e insignificante in Conclave) assieme a Zoe Saldana per Emilia Perez (favoritissima), Ariana Grande per Wicked (favoritina) e Monica Barbaro (affascinante Joan Baez in A complete unknown ma per nulla favorita). Tra le decine di nomination l’Academy non si è praticamente scordata di nessuno: Nosferatu della Universal ha 4 nomination tecniche; Dune 2 della Warner ne ha 5; mentre c’è pure una scimmia tra i nominati. Pardon: nella categoria effetti speciali è stata nominato il team di A better man che ha ricostruito in motion capture sul viso di un attore in carne ed ossa il muso di una scimmia per tutto il film. La 97esima edizione degli Oscar si terrà a Los Angeles il 2 marzo prossimo.