Violazione delle leggi Scelba e Mancino in materia di apologia di fascismo e incitamento alla discriminazione all’odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Andranno a processo per questi reati gli otto esponenti di estrema destra che il 10 gennaio 2022 esposero la bandiera con la croce uncinata nazista sulla bara della militante Alessia Augello, di cui si celebrava il funerale nella chiesa di Santa Lucia, a circonvallazione Clodia, a Roma. Le persone, davanti al feretro sul sagrato della chiesa, fecero anche il saluto romano gridando ‘presente’. Il giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio per tutti e la prima udienza si terrà il prossimo 17 settembre.

Il video diffuso in rete che aveva immortalato il funerale di Augello, detta “Tugsy”, 44enne militante di Forza Nuova, aveva fatto il giro del mondo. Il giorno successivo, a condannare l’episodio era arrivata anche una nota della diocesi di Roma guidata da papa Francesco: il vicariato “deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale”, era scritto nella nota. Erano scattati gli accertamenti ed erano state disposte le perquisizioni condotti dalla Digos della Questura di Roma e dai carabinieri del Nucleo informativo del reparto operativo del Comando provinciale. Le otto persone perquisite, militanti del movimento di estrema destra, erano già state denunciate nei giorni precedenti.

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