Un equilibrio così, in Serie A, non si vedeva da anni. O meglio, non si era mai visto. Dal 19941995, stagione in cui è stato introdotto il sistema dei tre punti, un inizio di campionato con una tale ammucchiata in vetta dopo 12 giornate non era mai esistito. Sei squadre racchiuse in uno scarto di soli 2 punti: dal Napoli (capolista con 26) alla Juventus (sesta con 24). Nel mezzo Atalanta, Fiorentina, Inter e Lazio. Tutte a quota 25. A decidere l’ordine è la differenza reti che per ora sorride alla squadra di Gasperini. Il calcio italiano è tornato ad essere quanto meno il campionato più combattuto in Europa?

Napoli in solitaria, in quattro a 25 ma occhio alla Juve
Inter la più forte, Napoli la più solida. La Juventus in crescita, l’Atalanta non è più una sorpresa. Fiorentina e Lazio, contro ogni pronostico. Difficile immaginarsi una classifica così a inizio stagione. Fermate da Lookman prima e dal pareggio di San Siro poi, le prova di fuga di Antonio Conte si sono provvisoriamente bloccate. Anche se il primo posto resiste, c’è un gruppone che insegue e mette pressione. Nuovi allenatori, poche certezze e tanta curiosità: Fiorentina e Lazio stanno giocando senza dubbio il miglior calcio. La viola, dopo un inizio affannoso, ha deciso di vincere. E basta (escludendo il passo falso in Conference League contro l’Apoel Nicosia). De Gea e Kean sono i trascinatori: strano pensarlo dopo una stagione in ombra e praticamente senza mai vederli in campo. Palladino ha dato un’identità chiara. E anche i senatori, se non meritano di giocare, rimangono in panchina. Nessuno escluso. Dall’altra parte c’è Baroni che alla prima grande occasione della carriera sta rispondendo alla grande: idee, carattere e divertimento.

I campioni d’Italia in carica sono la squadra più forte anche quest’anno. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo qualche pareggio di troppo: come un vorrei ma non posso. Tante, tantissime occasioni create ma poca lucidità per chiudere definitivamente le partite (vedi contro Juventus e Napoli). Chi ormai non può più nascondersi è l’Atalanta: i migliori salutano ogni estate, ma Gasperini riesce sempre ad aggiungere qualcosa di nuovo. Sia in campionato che in Europa. Al sesto posto, ma comunque a soli 2 punti dal primo posto, ci sono i bianconeri di Thiago Motta che partita dopo partita, crescono nella prestazione e nei risultati. Solo un caso che queste sei squadre siano così vicine? La distanza con il settimo posto (occupato dal Milan, che ha una partita in meno) è di sei punti. In ballo, ancora diversi scontri diretti da giocare ma il trend non sembra voler cambiare. Se vince una delle sei, le altre copiano a catena.

Una statistica unica in Europa
Una statistica mai registrata fino ad ora. Non solo. Sotto questo punto di vista, la Serie A si sta dimostrando anche il campionato più aperto e competitivo in Europa. La distanza tra la prima e la sesta in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra è ben lontana dalla media italiana. Barcellona e Athletic Club in Liga, infatti, sono divisi da ben 13 punti. In Ligue 1, Paris Saint-Germain e Nizza si “vedono” a 12 punti l’una dall’altra. Bayern Monaco e Union Berlino si racchiudono in 10 lunghezze. Mentre, il Liverpool comanda la Premier League rimanendo lontana di 9 punti dal Brighton. Forse non ci giocheranno i migliori giocatori del mondo. Ma di certo, a guardare la Serie A non ci si annoia. Addio a egemonie e fughe in solitaria. In Europa non esiste un campionato così equilibrato come quello italiano.

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