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Ultimo aggiornamento: 14:00 del 27 Ottobre

La proposta di Tajani per le vacanze: “I centri per migranti in Albania? Sono hotel a 3 stelle, con materassi e coperte”

Tajani: "Centri in Albania? Hotel a 3 stelle, stiamo tagliando le unghie alla malavita organizzata che sfrutta i migranti"
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“Hanno fatto tante storie con la questione dell’Albania. Cosa abbiamo detto noi? Si può aprire un centro in Albania, paese candidato a far parte della Ue, creando un centro nuovo di zecca. Basta vedere come sono le camere: siamo in un albergo, non dico a 5 stelle ma sicuramente a 3 stelle, con l’aria condizionata, con i letti, le coperte, con i materassi. Cioè è un centro migliore addirittura di quelli che stanno in Italia”. Sono le parole pronunciate dal ministro degli Esteri Antonio Tajani nella prima giornata della convention di Forza Italia a Palermo, dove magnifica le politiche migratorie del governo Meloni.
“Abbiamo pure adottato delle contromisure e abbiamo un po’ irrigidito i sistemi di controllo – aggiunge – perché abbiamo scoperto che la malavita organizzata cercava di avere migranti che poi sfruttava non come lavoratori, ma per fare altre cose. Noi siamo attenti a tagliare le unghie alla malavita organizzata che vuole sfruttare questi lavoratori perché deve essere chiaro: l’immigrato irregolare deve essere rimandato a casa sua ma l’immigrato regolare deve essere messo a posto sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista delle garanzie previdenziali, cioè deve essere trattato come un lavoratore italiano”.

Tornando ai centri in Albania, il leader di Forza Italia menziona lo stop dei giudici di Roma: “Un numero di persone viene messo là come se fosse un centro. È anche un segno di deterrenza per dire: attenzione, tu vai in un centro dove non è che puoi poi scappare e fare come ti pare. E infatti c’è stata la decisione dei giudici, che hanno negato la possibilità di far stare quelle persone in Albania, perché questi tornano in Italia e sono liberi. Se poi non li trovi più, non possiamo farci niente“.
E ribadisce: “Sono tutti paesi sicuri quelli da dove venivano e da dove dovranno essere rimandati. Quindi, non c’è nessun razzismo, nessun carcere, nessuna segregazione. Certo, sono centri chiusi dai quali non si può scappare, ma c’è pure un ospedale a 500 metri, quindi la dignità della persona viene assolutamente rispettata. Ed è un esempio innovativo – conclude – che è stato preso da tutti come interessante novità, a cominciare dalla Commissione Europea. La Svezia addirittura li manda in Iraq, mi pare più sicura l’Albania dell’Iraq. Noi stiamo cercando di fare le cose in maniera seria, rispettando sempre e comunque la dignità delle persone”.

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