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L’ultimo messaggio del 15enne suicida a Senigallia: “Non ce la faccio più, l’ho spiegato al prof ma lui non mi ascolta”

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“Non ce la faccio più, l’ho spiegato al prof ma lui non mi ascolta”. Il 15enne, che si è tolto la vita il 14 ottobre scorso con la pistola del padre, aveva mandato dei messaggi whatsapp alla madre spiegando che era a disagio a scuola e che voleva lasciarla. Questo e altri messaggi, in cui l’adolescente diceva di aver parlato con un insegnante di sostegno, sono stati consegnati ieri mattina dai genitori ai carabinieri della stazione di Marzocca (Senigallia) che stanno indagando sul sul suicidio. Si tratta di nuovi elementi ad integrazione della precedente denuncia che la madre del ragazzo ha presentato attraverso la legale della famiglia, avvocata Pia Perricci.

Il colloquio con il docente sarebbe avvenuto il 9 ottobre – riferisce la legale – , il ragazzo non ricordava il suo nome ma la madre sarebbe riuscita a rintracciarlo. Voglio cambiare classe subito, o anche cambiare scuola” gli avrebbe confidato lo studente. I messaggi, per la famiglia, confermerebbero ulteriormente il disagio che lo studente viveva all’interno della classe per gli atteggiamenti di alcuni compagni. I genitori, al momento della scomparsa del figlio, avevano parlato di episodi di bullismo subiti dal figlio.

Gli investigatori dell’Arma proseguono le indagini proprio per ricostruire il clima e le circostanze che hanno portato il quindicenne a togliersi la vita, in un casolare. Il ragazzo aveva preso un brutto voto nell’ultima esercitazione di informatica, un 4 e mezzo, come riferito da una compagna. Ma non lo poteva sapere perché la correzione dell’esercitazione è avvenuta (ed è stata registrata sul registro di classe) il 14. E lui era già morto. In altre materie i voti erano del 7 o 7+.

Il preside della sua scuola, Alessandro Impoco, che ha negato episodi di bullismo nella scuola, ha inviato una lettera aperta a tutto il personale della scuola, ai ragazzi che la frequentano e alle famiglie degli studenti. Una lettera che il legale della famiglia, l’avvocato Pia Perrecci, giudica “inopportuna” e “inaccettabile”. Per quel passaggio, che estrapolato, suggerisce il silenzio. Oggi saranno celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale di Montegnano, frazione di Senigallia e il sindaco, Massimo Olivetti ha voluto dimostrare la vicinanza della città alla famiglia con il lutto cittadino e bandiere a mezz’asta per tutta la giornata su tutti gli edifici pubblici, scuole comprese.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).

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