Roma, 11 apr (Adnkronos) - "Siamo a due mesi esatti dal voto dell'8 e 9 giugno, le organizzazioni che hanno aderito al coordinamento per il sì al referendum sulla cittadinanza sono diventate oltre 160. C'è un grande attivismo ma anche una questione di grave mancanza di informazione che abbiamo già posto al governo e alla Rai". Riccardo Magi suona la carica. Il segretario di +Europa è presidente del Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza che, insieme a quelli sul lavoro promossi dalla Cigil, entra in una fase decisiva.
"Al di là delle tribune elettorali, che ci saranno, c'è il problema che manca la conoscenza da parte dei cittadini del fatto che c'è un appuntamento elettorale e di cosa si parla", spiega Magi che torna alla carica: "Abbiamo chiesto di nuovo, scrivendo alla Rai, il rispetto dell'obbligo di non far mancare la copertura informativa sui referendum, Ma ci rivolgiamo, in questo senso, anche a tutte le altre emittenti".
Il primo scoglio che i promotori devono superare è quello del quorum. Per questo le iniziative si stanno moltiplicando in tutta Italia in questo periodo. Il Comitato per il referendum sulla cittadinanza ha messo in campo 'Il caffè di cittadinanza', una serie di appuntamenti che vedono i promotori presenti in diverse città: Roma, Trento, Milano, Torino, Ancona, Salerno, Potenza tra le tante. Sul sito e sui social ogni cittadino interessato può trovare i riferimenti per organizzare il suo 'caffè di cittadinanza'.
(Adnkronos) - "Vediamo quello che si sta muovendo fuori dal mondo dei media, abbiamo avuto tantissimi eventi a livello regionale, c'è una grande presenza universitaria, c'è un protagonismo di chi vive direttamente gli ostacoli che pone oggi la legge, come l'Associazione italiani senza cittadinanza", spiega ancora Magi.
Un aiuto ai promotori può arrivare dalla possibilità del voto per i fuori sede: "Abbiamo ottenuto questa grande novità per oltre 5mln di persone ma entro 35 giorni chi vuole esercitare il diritto deve farne richiesta al comune e non tutti lo sanno. Abbiamo chiesto alla Rai di dare questa semplice informazione, ci hanno assicurato che avrebbero iniziato da aprile ma ad oggi ancora nulla", sottolinea ancora il segretario di +Europa.
Anche la Cgil è schierata sui cinque quesiti sul lavoro su cui si vota a giugno. Il sindacato ha formalmente dato il via alla campagna referendaria in questo fine settimana con l'evento 'Futura – Il voto è la nostra rivolta' in corso a Milano con, tra l'altro, un evento in 120 piazze italiane e con Parigi, Bruxelles e Barcellona. Da lunedì prendono invece il via gli incontri della Cgil con le forze politiche, si comincia con il Pd in mattinata e poi Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi Sinistra nel pomeriggio. Landini aveva infatti scritto a tutti i leader di maggioranza e di opposizione chiedendo un incontro per illustrare le ragioni dei quesiti referendari e la necessità di informazione per i cittadini.
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