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Anche l’Egitto si unirà al Sud Africa nella causa contro Israele davanti alla Corte dell’Aja

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Anche l’Egitto si unirà al Sud Africa nella causa contro Israele davanti al Tribunale dell’Aja. L’annuncio è stato fatto dal ministero degli Esteri egiziano che ha rivelato l’intenzione di intervenire ufficialmente a sostegno del procedimento sulle presunte violazioni della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza.

Il ministero degli Esteri egiziano ha spiegato che la decisione di supportare il Sudafrica nelle accuse di genocidio contro Israele “avviene alla luce del peggioramento della gravità e della portata degli attacchi israeliani contro i civili palestinesi nella Striscia di Gaza e delle pratiche sistematiche commesse contro i palestinesi, come l’attacco diretto ai civili, la distruzione delle infrastrutture nella Striscia di Gaza e lo sfollamento dei palestinesi, circostanze che hanno creato una crisi umanitaria senza precedenti”.

L’Egitto – aggiunge la nota – ha intanto invitato Israele “ad attuare le misure provvisorie emesse dalla Corte Internazionale di Giustizia, che richiedono di garantire l’accesso agli aiuti umanitari e alle forniture di soccorso in misura sufficiente a soddisfare i bisogni dei palestinesi nella Striscia di Gaza”. E torna a chiedere al Consiglio di Sicurezza di “agire immediatamente per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la fine delle operazioni militari nella città palestinese di Rafah, e per garantire la protezione necessaria ai civili palestinesi”.

L’intenzione di unirsi alla causa sudafricana contro Israele è stata espressa anche dal consiglio presidenziale libico. Lo aveva già annunciato nei giorni scorsi ma vi erano dubbi legali sulla sussistenza dei requisiti per la presentazione formale nella causa, dubbi che, secondo l’ambasciata libica, sono stati superati. “Aspettiamo con impazienza il 10 luglio 2024, poiché è il termine ultimo concesso alle due principali parti in causa per esprimere le loro valutazioni sulla richiesta della Libia”, ha affermato l’ambasciata.

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