Cinema

David di Donatello, Matteo Garrone batte Paola Cortellesi: a “Io Capitano” Miglior Film e Miglior Regia – TUTTI I PREMI

Serata televisiva come al solito languida e punitiva, con un red carpet a dir poco sconcertante, per arrivare a quella che pareva da giorni, anzi da settimane, la marcia trionfale di 'C’è ancora domani'. E invece non è andata proprio così

di Davide Turrini
David di Donatello, Matteo Garrone batte Paola Cortellesi: a “Io Capitano” Miglior Film e Miglior Regia – TUTTI I PREMI

Io Capitano di Matteo Garrone trionfa, a sorpresa, ai David di Donatello 2024 battendo il favorito C’è ancora domani di Paola Cortellesi. I numeri dicono 7 statuette a Garrone, 6 alla Cortellesi, e anche 5 a Rapito di Bellocchio (non male). Anche se Io Capitano fa la pesca grossa con tre David pesantissimi – Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Produttore – che schiacciano letteralmente l’opera prima della coraggiosa attrice romana. E se non fosse per il David alla Cortellesi come miglior attrice il film campione d’incassi in Italia, e oltre 5 milioni di spettatori in sala, sarebbe quasi sparito dal radar dei David 2024.

Ma andiamo con ordine. Serata televisiva come al solito languida e punitiva, con un red carpet a dir poco sconcertante, per arrivare a quella che pareva da giorni, anzi da settimane, la marcia trionfale di C’è ancora domani. E invece. Parte comunque largo il film in bianco e nero con la povera signora Delia vessata e picchiata dal marito tutta protesa verso il gesto emancipatorio del primo voto femminile del 1946. Paola Cortellesi raccoglie subito in apertura il David dello Spettatore (ma dai? Con 5 milioni di biglietti strappati…) e cerca di risparmiare parecchie parole di circostanza per i David che arriveranno. Segue subito Emanuela Fanelli che bissa il David come miglior attrice non protagonista del 2023 per Siccità e sembra come lanciare la prima di tante palline del flipper C’è ancora domani.

Ma ecco il primo stop. Casella attori non protagonisti. Per C’è ancora domani ci sono ben due candidati, Vinicio Marchioni e Giorgio Colangeli. I giurati, però, scelgono, forse nemmeno tanto a sorpresa, Elio Germano coprotagonista di Palazzina Laf (751mila euro d’incassi a fronte dei 35 milioni e rotti della Cortellesi). Capita. Del resto Palazzina Laf è la storia operaia a tratti perfino grottesca dell’ignobile storia dell’ILVA di Taranto. Ci sta. E poi Germano è al quinto David su 10 candidature, insomma un meritato habitué dell’Accademia. C’è ancora domani si rifà subito con il premio alla Miglior Sceneggiatura originale di Furio Andreotti, Giulia Calenda (sorella del leader politico Carlo) e della stessa Cortellesi. “Volevamo vi arrivassero emozioni e qualche risata”, dicono i vincitori. Ma il problema è che tempo pochi minuti e per il film evento dell’anno non arrivano più David. Rapito segna una doppietta inattesa con la Miglior Scenografia (Andrea Castorina e ValeriaVecellio) e i miglior costumi (Sergio Ballo e Daria Calvelli). Ballo, tra l’altro, lamenta la “tirchieria” dell’organizzazione (“solo una statuetta per due premiati”), il fatto che le categorie “minori” vengano premiate non sul palco centrale ma dai teatri di posa, infine dà all’Europa dell’ “antisemita”. Marco Bellocchio in persona mette addirittura il naso avanti con la terza, parziale, statuetta per Rapito: miglior sceneggiatura non originale. Cortellesi pareggia con il David per il Miglior esordio e ironizza sul fatto di prendere un premio che di solito si dà ai giovani esordienti quando lei “è alle porte della menopausa”.

Poi ancora David al brano di Diodato per Palazzina Laf e David come miglior attrice alla Cortellesi. “È stato tutto un magna magna”, scherza l’attrice che si capisce ora distesa e chiaramente pronta alla cavalcata pigliatutto forte di 19 nomination. E invece ecco sbucare dal mucchio i David per Io Capitano. Il primo è per la miglior fotografia di Paolo Carnera (avercene). Il secondo per il montaggio robusto, iperpresente ma paradossalmente invisibile di un maestro come Marco Spoletini. L’intervallo a sorpresa lo regala Michele Riondino miglior attore, qui davvero a sorpresa per Palazzina Laf – di cui è anche regista – in mezzo a Favino e Josh O’Connor: quest’ultima autentica star internazionale in cima al box office italiano e statunitense con Challengers che la regia inquadra in primo piano per la prima volta alle 23.01 dopo due ore di diretta.

Seguono altri due David per Rapito (Trucco e Acconciature) con i candidati sempre relegati nei teatri di posa, ammucchiati al buio in un angolo dell’inquadratura e di spalle come in attesa dei numeri al rubabandiera. L’arrivo dei Subsonica come miglior colonna sonora per Adagio di Sollima non fa nemmeno più né caldo né freddo dopo l’esibizione gallinacea di Irama e da notte degli Oscar di Giorgia sulle note di I feel love di Giogio Moroder (David alla carriera). È qui che Io Capitano mette la freccia. In sequenza: David alla regia, alla produzione (in pratica RaiCinema soffia il premio a Vision-Sky-Netflix di C’è ancora domani), agli effetti visivi vfx, al suono, infine a mezzanotte passata al miglior film. Per Garrone non nuovo ai David è davvero un trionfo. E lui oltre ad un abbozzo di ragionamento competente sulla funzione della regia lascia la parola ai due giovani protagonisti del film (Seydou Sarr e Moustapha Fall) e Mamadou Kouassi, il ragazzo che ha ispirato la fiaba nera di Garrone, avendo vissuto in prima persona la terribile traversata dei migranti nel deserto africano e poi nel canale di Lampedusa.

Mamadou parlando a nome di tutti i migranti chiede agli europei di “lasciarci sognare” e poi lancia un “basta morti in Palestina” (senza censura Rai, a quanto pare). “A scuola più che il rispetto e l’affettività (l’aveva detto pochi minuti prima la Cortellesi) è ora che si insegni il cinema”, alza la voce Garrone, ebbro di David. Se Atene Cortellesi piange, Sparta non ride: Nanni Moretti e Il sol dell’avvenire, La chimera di Alice Rohrwacher e soprattutto il nostro amato Comandante di Edoardo De Angelis segnano mestamente zero David. Chiosa la presidente dell’Accademia dei David: il prossimo anno David al miglior casting.

ACCADEMIA DEL CINEMA ITALIANO – PREMI DAVID DI DONATELLO: I VINCITORI DELLA 69ª EDIZIONE

MIGLIOR FILM
Io Capitano – Prodotto da Archimede, Rai Cinema, Pathé, Tarantula per la regia di Matteo Garrone

MIGLIOR REGIA
Matteo Garrone per il film Io Capitano

MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA
Paola Cortellesi per il film C’è ancora domani

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi per il film C’è ancora domani

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli per il film Rapito

MIGLIOR PRODUTTORE
Archimede, Rai Cinema, Pathé, Tarantula per il film Io Capitano

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Paola Cortellesi per il film C’è ancora domani

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Michele Riondino per il film Palazzina LAF

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Emanuela Fanelli per il film C’è ancora domani

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Elio Germano per il film Palazzina LAF

MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Paolo Carnera per il film Io Capitano

MIGLIORE COMPOSITORE
Subsonica per il film Adagio

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
“La mia terra” musica, testi e interpretazione di Diodato per il film Palazzina LAF

MIGLIORE SCENOGRAFIA
Per la scenografia: Andrea Castorina – Per l’arredamento: Valeria Vecellio per il film Rapito

MIGLIORI COSTUMI
Sergio Ballo e Daria Calvelli per il film Rapito

MIGLIOR TRUCCO
Enrico Iacoponi per il film Rapito

MIGLIOR ACCONCIATURA
Alberta Giuliani per il film Rapito

MIGLIORE MONTAGGIO
Marco Spoletini per Il film Io Capitano

MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Maricetta Lombardo – Montaggio suono: Daniela Bassani – Creazioni suoni: Mirko Perri – Mix: Gianni Pallotto per il film Io Capitano

MIGLIORI EFFETTI VISIVI -VFX
Supervisore VFX: Laurent Creusot – Producer VFX: Massimo Cipollina per il film Io Capitano

MIGLIOR DOCUMENTARIO – PREMIO DAVID CECILIA MANGINI
Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone

DAVID GIOVANI
C’è ancora domani per la regia di Paola Cortellesi

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Anatomie d’une chute (Anatomia di una caduta) di Justine Triet – Teodora Film

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
The Meatseller di Margherita Giusti

DAVID DELLO SPETTATORE
C’è ancora domani per la regia di Paola Cortellesi

DAVID ALLA CARRIERA
Milena Vukotic
Giorgio Moroder

DAVID SPECIALE
Vincenzo Mollica

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