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Ultimo aggiornamento: 8:45 del 24 Aprile 2024

Da piazza di spaccio a campo da calcio, il progetto promosso dalla Fondazione il Fatto è quasi realtà: a maggio l’inaugurazione

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Grazie all’aiuto di tanti, lo scorso anno la Fondazione il Fatto Quotidiano ha chiuso la raccolta fondi “Un calcio a Gomorra: riapriamo il campetto Emilia Laudati a Secondigliano. E proprio i donatori hanno reso possibile il concretizzarsi di questo progetto umanitario.

La Fondazione il Fatto Quotidiano, insieme all’Associazione Sportiva Dilettantistica Secondigliano (ASD), si è impegnata a raccogliere fondi per riaprire il campetto da calcio Emilia Laudati nel quartiere Secondigliano di Napoli. Un campetto abbandonato nel mezzo del Rione dei Fiori, tristemente noto come “Terzo Mondo”, fino a qualche anno fa la piazza di spaccio a cielo aperto più grande d’Europa

L’obiettivo era quello di permettere ai ragazzi e alle loro famiglie, in un contesto difficile, a due passi dall’ex fortino del clan Di Lauro, di riappropriarsi di uno spazio, in un quartiere difficile, lì dove non esiste nemmeno un luogo sicuro dove fare sport e sottoscrivendo un “patto di cittadinanza”.

Sono stati raccolti quasi 50mila euro. Nonostante moltissimi ostacoli, burocratici e non, i lavori per la realizzazione del campo da calcio sono ufficialmente iniziati lunedì 22 aprile: prima verranno fissate le recinzioni metalliche, successivamente sarà messa in posa l’erba artificiale e le porte. Entro la metà di maggio il campetto da calcio verrà inaugurato. All’interno della scuola calcio dell’ASD Secondigliano, i ragazzi avranno l’opportunità di partecipare a due allenamenti settimanali, seguiti da attività laboratoriali organizzate in collaborazione con le scuole e le parrocchie locali.

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