Ormai la mia esperienza di blogger (videoblogger) sul Fatto Quotidiano va avanti dal 12 dicembre 2014, data del mio primo post che portava il titolo di Eutanasia spietata. Direi che posso considerarmi un veterano di questo spazio aperto. Si tratta del mio unico spazio ufficiale e pubblico, per il resto faccio una vita appartata, realizzo i miei film in solitudine, senza l’appoggio di nessuno, non devo rendere conto a chicchessia, sono un uomo libero, libero proprio perché dipendo esclusivamente da mia madre che mi passa un bonifico mensile che mi permette di andare al ristorante due volte al mese e di non avere l’assillo di un lavoro o le pressioni di un principale, il mio principale è il mio principio: la mamma!

In tutti questi anni ho sempre avuto la massima libertà, quindi devo ringraziare la redazione del Fatto che mi segue sempre con affetto e stima, ci sono state piccole scaramucce ogni tanto ma niente di che, il mio percorso sul Fatto è sostanzialmente sereno e prolifico. Mi hanno concesso anche la possibilità di mettere i miei film che pochi commentano (a parte Graffit che non manca mai) ma che sono essenziali per chi vuole veramente capire chi è Ricky Farina. Questo spazio lo devo al giornalista Franz Baraggino e voglio ringraziarlo pubblicamente, grazie a lui ho potuto confrontarmi con gli altri, avere il famoso botta e risposta con molti commentatori e devo dire che è stata una finestra aperta sul mondo molto salutare per me, cosa che mi ha fatto uscire dal mio isolazionismo creativo, dal mio autismo casalingo. Ho capito meglio anche certe dinamiche mentali, i riflessi pavlovian-cognitivi di molti lettori, l’incapacità di cogliere l’ironia, l’assenza totale di un pensiero critico, mi sono reso conto che, a parte rare e lodevoli eccezioni, viviamo nell’era dei cervelli preconfezionati. Sono uno dei pochi blogger che ha sempre risposto a tutti, anche se ultimamente mi sta passando la poesia.

Ho individuato diversi gruppi di commentatori: ci sono quelli che leggono solo il titolo e commentano così a capocchia, li chiamerò i “capocchiosi”, persone superficiali, prive di ogni forma di curiosità autentica, assaliti unicamente dalla fregola di vomitare un’opinione preconfezionata, sono i peggiori in assoluto e sono parecchi. La nostra è una società infestata dai capocchiosi. Poi ci sono i commentatori accecati, quelli che non si rendono nemmeno conto di trovarsi su un videoblog e non si accorgono che alla fine di ogni mio pezzo c’è un film. Dopo i capocchiosi e gli accecati abbiamo i frettolosi, quelli che hanno tempo solo per dare un’occhiata veloce al pezzo e magari buttano giù un commentino veloce veloce, così si sentono in pace con la propria turbocoscienza, hanno sempre qualcosa da fare di più importante, non hanno tempo da perdere, non rendendosi conto che gli unici esseri che purtroppo non hanno più tempo da perdere sono proprio i morti.

Quindi per ora abbiamo individuato i capocchiosi, gli accecati e frettolosi. Chi altri? Ci sono i rozzi, quelli che mi chiamano “questo”, senza darmi nemmeno la dignità di un nome e un cognome, anche i rozzi infestano la nostra società, sono ovunque. Una categoria molto presente è quella dei frustrati, hanno una vita economicamente precaria, psichicamente ristretta, e se la prendono con gli uomini ricchi, intelligenti e filantropi, non a caso esseri umani eccezionali come Bill Gates o Soros vengono presi di mira dai frustrati, poi cerchi di capire le motivazioni e scopri che sono salviniani, putiniani e fasciocomunisti d’accatto, temono la società aperta di matrice popperiana, destestano l’individualismo libertario e hanno bisogno di capi, di un padrone e un cane, come gli ovini belanti. La pandemia ci ha regalato anche i novax complottisti, quel tipo di commentatori mi odia in modo particolare perché sostengo un semplice concetto: Burioni non poteva dire scemenze sul vaccino; non poteva dire scemenze perché è un esperto, un grande divulgatore e un uomo onesto; non poteva dire scemenze perché non è consentito in una democrazia prendere in giro i cittadini su una materia fondamentale come la salute pubblica.

Recentemente sono stato a cena da una dei maggiori medici internisti di Milano e mi ha detto quanto segue: “Caro Ricky, potresti ricordare a quelle persone che esiste una importante differenza tra terapia e profilassi. La terapia ha l’obiettivo di curare una malattia già in atto. La profilassi ha come obiettivo la prevenzione delle malattie. La vaccinazione è una modalità di prevenzione sicura ed efficace. Per quanto riguarda ‘le cure preventive’ si tratta dell’utilizzo di farmaci appartenenti alla farmacopea ufficiale, che non hanno alcuna efficacia contro il Covid. Trattandosi di farmaci regolarmente in commercio non si può parlare di congiura della lobby farmaceutica. Questo vale anche per i farmaci omeopatici. Potresti anche chiedere a queste persone se ritengono che il dato che non ci sono più affollamenti nelle terapie intensive e nei reparti sia una bufala. Se ci credono devono spiegarti a che cosa lo attribuiscono. Se non ci credono, allora non ci sono speranze, ciao”.

Per concludere, dopo i capocchiosi, gli accecati, i frettolosi, i rozzi, i frustrati e i novax complottisti, abbiamo anche quei rari commentatori intelligenti, sensibili, appassionati, che mi seguono con simpatia, che non sempre sono d’accordo con me ma che cercano di capire chi sono, mi chiamano Ricky o signor Farina, s’informano su di me, magari i più vogliosi vanno anche su YouTube a vedere che cosa combino, insomma, sono persone che amano il confronto, persone felici, educate, in sintonia con la propria libertà di pensiero, e come ci ricorda Popper la libertà di pensiero è la libertà fondamentale, tutte le altre sono a seguire, senza libertà di pensiero non c’è libertà alcuna. Scrivo in fondo solo per loro. Loro hanno capito che sono un videoblogger bellissimo e geniale e soprattutto profondamente umano, ora scusatemi ma devo correre davanti allo specchio a farmi un autografo.

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