“Sulla Russia e l’Ucraina molti testi di storia delle scuole secondarie di primo grado hanno una versione distorta dei fatti, arrivando al punto di insinuare l’idea di una guerra civile in Donbass, invece di spiegare che è un conflitto per procura, manovrato e deciso dalla Russia con l’obiettivo di destabilizzare e infine annettere l’Ucraina. In questi libri c’è una narrativa che pare dettata dal Cremlino”. A fare questa denuncia, rimbalzata immediatamente sulla scrivania del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha annunciato immediate verifiche, è Massimiliano Di Pasquale, direttore dell’ Osservatorio Ucraina presso l’istituto “Gino Germani”. L’esperto di guerra ibrida e misure attive ha preso in esame 13 sussidiari delle scuole medie ma – a IlFattoQuotidiano.it – spiega che è già all’opera per fare una ricerca più allargata e arrivare entro fine anno ad un paper sulla questione: “Un gruppo di attiviste ucraine di Milano e Roma – ci racconta Di Pasquale – si è rivolto a Irina Cascei, giornalista ucraina che ci ha segnalato la questione. Dalla nostra ricerca effettuata sulle edizioni che vanno dal 2017 al 2023, risulta che su tredici libri di autorevoli casi editrici italiane ben dodici riportano delle disinformazioni: mappe in cui “la regione russa” include i confini di Ucraina e Paesi baltici, cancellando qualunque identità che non sia quella di Mosca; i russofoni d’Ucraina che diventano direttamente “russi” (e dunque perché mai dovrebbero far parte di un altro Stato, si chiederà il lettore undicenne. Ora vogliamo confrontare i testi con ciò che dicevano prima del 2014 per capire se le narrazioni sono le stesse”.

Di Pasquale riporta diversi esempi. In Vivi la geografia della Zanichelli si legge testuale: “Dal 1991, dopo un periodo di pace, in Europa sono scoppiate altre guerre sanguinose, in particolare in Europa orientale. Qui il crollo dei regimi comunisti, che sostenevano la pacifica convivenza tra le etnie, ha favorito la rinascita di nazionalismi, cioè movimenti politici fondati sull’identità culturale, economica e religiosa di una nazione”. L’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, in aperta violazione dei confini e del diritto internazionale, viene raccontata così: “Dopo aver chiesto l’intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente con un referendum ed è stata annessa alla Russia”. Una spiegazione che il ricercatore contesta: “Non si parla di Mosca che invia le sue forze speciali (senza uniformi ufficiali) a occupare illegalmente li territorio sovrano di un altro Stato – territorio mai rivendicato negli anni che seguirono la fine dell’Urss – ma un popolo che chiede l’intervento delle truppe di Mosca”.

Il direttore dell’Osservatorio Ucraina fa anche l’esempio del sussidiario Caponord pubblicato da “La scuola editrice”: “Pur essendo il meno fazioso dice che la Crimea fu regalata all’Ucraina da Nikita Sergeevič Chruščëv nel 1954 quando, invece, fu oggetto di scambio di territori tra Russia e Ucraina per un discorso logistico e di approvvigionamento idrico. Inoltre questo libro fa coincidere la federazione politica medievale Rus’ di Kyiv (862-1242), che ebbe il suo apogeo intorno all’anno mille a Kyiv e da cui in seguito sorgeranno nei territori dell’attuale Ucraina la Confederazione polacco-lituana e a nord la Moscovia con due storie molte diverse, con la Russia”.

Di Pasquale si chiede se si tratti di “leggerezza” da parte delle case editrici o di influenza culturale ma non ha ancora elementi certi per poter trarre delle conclusioni. Sicuramente si dice preoccupato per come può essere plasmata l’idea di un ragazzo tra gli undici e i tredici anni quando “si arriva al punto di scrivere che le regioni baltiche vengono considerate regioni russe nonostante ad esempio la Lettonia fosse storicamente legata alla Svezia”. Sul caso nel pomeriggio è intervenuto anche il ministro Valditara che in un comunicato ufficiale ha spiegato: “In relazione alla notizia della diffusione di libri di testo scolastici per le scuole secondarie di primo grado con un’impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell’Unione Sovietica comunista nelle discipline di storia e geografia, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato verifiche per appurare se i contenuti dei manuali presentano effettive criticità”.

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