Sale l’attesa per la decisione della Sec (l’autorità di vigilanza sui mercati statunitensi) per il via libera ai nuovi Etf spot sui bitcoin, “sponsorizzati” da colossi della finanza come Blackrock o Fidelity. Etf basati direttamente sulla moneta virtuale e non sui futures come accade per i prodotti attualmente in circolazione. I nuovi Etf, in sostanza, faciliterebbero l’accesso del grande pubblico dei piccoli risparmiatori agli investimenti nella più celebre e diffusa criptovaluta. Il termine per la decisione scade oggi ma ieri la procedura è stata funestata da un cyber-giallo. L’account X (ex Twitter) della stessa Sec è stato violato e compromesso ed è comparso un post che annunciava il semaforo verde per gli Etf. Poco dopo Gary Gensler, presidente dell’autorità di vigilanza smentiva categoricamente che fosse stata presa qualsiasi decisione, denunciando l’attacco hacker.

Un incidente di cybersecurity che non è esattamente un bel viatico mentre si discute di coinvolgere maggiormente il grande pubblico nel mondo della valute digitali. La Sec ha peraltro spesso insistito sui rischi di sicurezza informatica nel mondo cripto, salvo poi cadere essa stessa vittima di queste problematiche. Benché “vissuta” pochi minuti la fake news ha spinto il bitcoin fino ad oltre 47mila dollari, dopo la smentita le quotazioni sono ridiscese intorno a quota 45mila. Un movimento che avrebbe consentito ad investitori esperti a conoscenza dell’attacco informatico di incamerare profitti significativi. Il semaforo verde della Sec è dato abbastanza per scontato, secondo molti osservatori c’è questa convinzione alla base del forte rialzo del bitcoin negli ultimi quattro mesi, con quotazioni quasi raddoppiate. L’ufficializzazione della decisione potrebbe insomma non comportare chissà quali rialzi, visto che l’ok è in larga parte già incorporato nei valori attuali.

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