Fallisce il gruppo immobiliare austriaco Signa, impero del magnate René Benko. Non hanno sinora avuto esito positivo i febbrili tentativi delle ultime ore per assicurarsi una linea di credito necessaria a far fronte ad esigenze di liquidità quantificate in 600 milioni di euro. Tra i soggetti interpellati anche il fondo statunitense Elliot, “Nonostante i notevoli sforzi compiuti nelle ultime settimane, non è stato possibile ottenere la liquidità necessaria per una ristrutturazione extragiudiziale in misura sufficiente”, si legge nel comunicato stampa. Il gruppo Signa possiede partecipazioni in proprietà di alto profilo tra cui il Chrysler Building di New York, i centri commerciali di lusso di Vienna e la più grande catena di grandi magazzini della Germania. Diversi cantieri si sono fermati, soprattutto in Germania, tra questi anche quello dell’Elbtower di Amburgo. Signa paga la crisi del mercato immobiliare europeo innescata dal rapido aumento dei tassi di interesse che rendono più costoso finanziarsi. Tra i soci del gruppo figurano anche il magnate dell’edilizia austriaco Hans Peter Haselsteiner , l’imprenditore dei trasporti tedesco Klaus-Michael Kuehne e la famiglia francese Peugeot.

A cascata sono in sofferenza le banche che hanno consesso prestiti al colosso immobiliare. Tra tutte Julius Baer, celebre casa svizzera specializzata nella gestione di grandi patrimoni, esposta per 606 milioni di franchi (630 milioni di euro). In dieci giorni il titolo ha perso circa il 20% e anche oggi la banca si muove in territorio negativo restando sui valori più bassi dell’anno. La Svizzera, che quest’anno si è trovata alle prese con il disastro Credit Suisse, ha le antenne dritte e sensibili ad ogni stormir di foglia. La dimensione dell’entità coinvolta è più modesta e la banca rassicura sulla sua solidità. Il blasone del marchio non è comunque di poco conto. Julius Baer ha annunciato di avere accantonato per ora 70 milioni di franchi per far fronte alle probabili future perdite ma è verosimile che la somma sia destinata ad aumentare. Verso Signa hanno esposizioni anche Unicredit, NordLb, DzBank e Raiffeisen Bank ma non sono ancora noti gli importi.

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