La terza consegna degli ostaggi in mano a Hamas è stata meno complicata di quella di sabato, rallentata da uno scambio di accuse tra Israele e i miliziani. Sono tornati alle loro famiglie: nove bambini, due madri, due donne anziane e un cittadino russo-israeliano. Dopo 51 giorni di prigionia sono loro a tornare finalmente alla libertà nel terzo giorno di scambio di detenuti palestinesi e ostaggi israeliani. E il Kibbutz Kfar Gaza, da dove sono stati rapiti la maggior parte di loro, è scoppiato in lacrime di gioia sapendo del loro ritorno, scrive Ynet. C’è Avigail Idan, la bimba con cittadinanza statunitense per la quale più volte ha lanciato un appello il presidente Usa Joe Biden. È stata rapita da sola e portata nella Striscia di Gaza dal Kibbutz Kfar Aza, dopo che i terroristi di Hamas hanno ucciso i suoi genitori. Venerdì scorso, ha festeggiato il suo quarto compleanno in cattività. Ad aspettarla a casa, i fratellini Michael, 9 anni, e la sorella Amalia di 6, scampati al rapimento dopo essersi nascosti in un armadio.

Tra i rilasciati di oggi ci sono poi i quattro membri della famiglia Goldstein-Almog: la madre Chen (a destra nella foto), 48 anni, la figlia Agam, 17 anni, e i figli Gal e Tal, di 11 e 9 anni. Nadav, padre e marito di 48 anni, e sua figlia maggiore Yam, 19 anni, sono stati uccisi dai terroristi di Hamas il 7 ottobre. Hagar Brodetz, 40 anni, e i figli Ofri, Yuval e Oriya di 10, 8 e 4 anni, potranno invece riabbracciare il padre e marito, Avihai Brodutch, che aspetta la loro liberazione da quel drammatico 7 ottobre. Quel giorno, Avihai era uscito a difendere il kibbutz mentre la sua famiglia si nascondeva. Ma quando è tornato a casa, ferito, non c’erano più.

Ad attendere Adrienne ‘Aviva’ Siegel (a sinistra), 62 anni, rapita dal kibbutz Kfar Aza ci saranno i quattro figli e i loro nipoti. Ma sarà una gioia a metà: il marito Keith, 64 anni, resta infatti nelle mani dei miliziani. E nonostante la buona notizia, resta l’apprensione per i due figli di Elma Avraham, 84 anni, presa in ostaggio dal kibbutz Nahal Oz dove ha vissuto per cinquant’anni, e liberata oggi dalle mani di Hamas: l’anziana è stata infatti giudicata “in gravi condizioni” di salute, e trasportata in elicottero in un ospedale del Negev. Ella Elyakim (al centro nella foto), 8 anni, e sua sorella Dafna, 14 anni, sono state rapite a Gaza dalla casa del padre nel Kibbutz Nahal Oz, dove si trovavano per trascorrere alcuni giorni di vacanza trasformati in un inferno: le due bambine hanno assistito all’omicidio del padre Noam, della sua compagna Dikla e di suo figlio Tomer. La madre, Maayan Zin, ha appreso del rapimento delle figlie in un video live su Facebook. Ora potrà finalmente riabbracciarle. Oltre a loro, dalla prigionia è stato liberato anche Roni Kariboi, un israeliano con cittadinanza russa che lavorava al festival “Nova”, in “omaggio agli sforzi del presidente Vladimir Putin ed in un segno di rispetto per la posizione della Russia”, ha annunciato Hamas.

Articolo Precedente

La nuova casta e il caso Lollobrigida, Peter Gomez dialoga con Fabrizio d’Esposito: rivedi la diretta

next
Articolo Successivo

Bollette, Calenda: “La fine della maggior tutela è una scelta del governo Draghi supportata da noi e dal Pd, Meloni non c’entra”

next