Quando Israele ha accusato Hamas di aver violato l’accordo sulla tregua non avendo liberato Raya Rotem, madre di una 13enne tornata libera, l’organizzazione terroristica ha dichiarato di non aver trovato la donna. Ma Hila Rotem smentisce la versione dei miliziani: “La mamma è stata sempre con me – afferma citata da N12 – per tutta la prigionia. Hamas ci ha divise due giorni prima della liberazione. Le condizioni di mia madre erano buone. Hamas ha detto che c’era un cessate il fuoco e che ci liberavano”. Il mancato rilascio di Raya, la madre di Hila, e del fratello di Mia Regev, Itai, aveva causato tensioni tra Hamas e Israele. Nell’accordo per il rilascio di ostaggi è previsto che le famiglie non vengano separate. Hamas, come riportato dai media israeliani, ha comunicato ieri a Israele che non era stata in grado di localizzare la madre di Hila e il fratello di Mia Regev e di non aver, quindi, violato l’accordo.

Ma non solo. “Tre bambini di due famiglie del kibbutz sono stati strappati al loro unico genitore rimasto” prosegue la nota di Tel Aviv. Il riferimento è al diciassettenne Noam Or e sua sorella Alma, di 13 anni, rilasciati ieri sera. La loro madre Yonat è stata uccisa lo scorso 7 ottobre durante l’assalto al kibbutz Bèeri, mentre il padre Dror è rimasto in ostaggio a Gaza, insieme al nipote diciottenne Liam. I ragazzi sono quindi stati separati dall’unico genitore rimasto in vita. Uno dei termini dell’accordo tra Israele e Hamas, mediato dal Qatar e dall’Egitto, era che nessun bambino dovesse essere separato dalla madre una volta rilasciato. Nonostante ciò, ieri sera Hamas ha ritardato il rilascio degli ostaggi sostenendo che in realtà era Israele a violare l’accordo.

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